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Dead Man Down - Il sapore della vendetta - Recensione

13/03/2013 | Recensioni |
Dead Man Down - Il sapore della vendetta - Recensione

Vendetta, anzi doppia vendetta. Non solo. Thriller adrenalinico e storia d’amore tra anime perse, Dead Man Down (sottotitolo italiano il poco originale Il sapore della vendetta) tenta la strada, non nuovissima, di sposare sentimento e azione da revenge-movie.
Victor (Colin Farrell) è il braccio destro del boss della malavita e speculatore edilizio Alphonse (Terrence Howard) che è nel mirino di qualcuno che sta uccidendo uno a uno gli uomini della sua gang. Un collega di Victor, Darcy (Dominic Cooper), anche lui al soldo di Alphonse, vuole a tutti  costi scoprire chi è il killer per farsi strada nell’organizzazione ingraziandosi il capo. Nel frattempo, Victor conosce Beatrice (Noomi Rapace) una ragazza francese che vive con la madre Valentine (Isabelle Huppert) nel palazzo di fronte al suo. La giovane ha visto Victor uccidere un uomo e lo ricatta minacciando di denunciarlo se non eliminerà per lei il responsabile dell’incidente che l’ha sfigurata. Ma Beatrice scopre che anche Victor è in cerca di vendetta nei confronti di chi anni prima ha causato la morte della moglie e della figlia. Riusciranno i due a ottenere la loro vendetta?
Il regista danese Niels Arden Oplev, che si è fatto notare nel 2010 con la prima versione per il grande schermo del besteseller di Stieg Larsson Uomini che odiano le donne, realizza con Dead Man Down il suo primo film girato negli Stati Uniti. E in qualche modo torna a esercitarsi sul suo tema prediletto: redenzione e possibilità di riscatto. Entrambi i protagonisti del film si trovano a dover fare i conti con dolori immensi, quasi indicibili, per cui l’unica cura sembra essere la vendetta. Ed è proprio su questo terreno che avviene l’incontro amoroso. Peccato che la storia, pur con alcune premesse interessanti soprattutto per la costruzione delle psicologie dei personaggi, si perda per strada naufragando in una serie di sequenze quasi ridicole.   
Tutto già visto, tutto già sentito, più o meno: il killer che lavora per un boss malavitoso ma che in realtà si è infiltrato per vendicare la morte dei suoi cari e la ragazza ferita dalla vita e assetata anche lei di vedetta contro il responsabile del suo volto sfigurato. Ferite del corpo e dell’anima, dolore, sottrazione di felicità.
Forse è proprio il dolore la nota dal sapore più europeo del film: la sofferenza profonda che unisce la bella ragazza sfigurata e l’ex ingegnere tramutatosi in killer della mala (anche non si capisce bene come e dove abbia preso tutto il suo arsenale di armi) fa da pendant agli “handicap” che uniscono una figlia con una madre parzialmente sorda.
Il regista ha parlato del suo film come di una metafora della vita delle persone: cupa ma anche con una luce di speranza per il futuro. Ma la pellicola non sembra conoscere mezze tinte annegando tutto in uno sviluppo da action movie di media fattura e degli esiti prevedibili. Come la redenzione del killer, che torna a provare sentimenti veri grazie proprio alla bella sfortunata perché, come si dice in apertura, “anche il più sanguinante dei cuori può essere guarito”. 
I toni da western-noir contemporaneo, dove per fare giustizia bisogna sporcarsi le mani, colorano insomma una trama troppo scontata. Peccato per due bravi attori come Colin Farrell e Noomi Rapace (già anima in pena e animale ferito nei panni della Lisbeth Salander nel film che Oplev ha tratto dal romanzo di Stieg Larsson) sprecati in ruoli tagliati con l’accetta. Nulla di interessante da aggiungere al suo prestigioso curriculum anche per la diva francese Isabelle Huppert qui scomodata per il ruolo secondario della madre di Beatrice (ma forse l’attrice aveva solo voglia di una vacanza americana). Camei prestigiosi di Armande Assante e F. Murray Abraham.
Che sapore ha la vendetta? Più o meno sempre il solito, anche quando si tenta di coniugare il rosso del sangue con il rosa dei sentimenti aggiungendovi una spruzzata di riflessioni sul pessimismo esistenziale.   

Elena Bartoni
 

 


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