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Ci vediamo domani - Recensione

14/04/2013 | Recensioni |
Ci vediamo domani - Recensione

C'è una sola certezza nella vita: la morte. Pare un controsenso, ma è proprio così e quale professione migliore del “funzionario di pompe funebri” per riuscire ad onorare meglio quest'ultima fase della nostra esistenza.
Marcello Santilli (Enrico Brignano) attratto dai soldi facili decide di aprire un'agenzia di pompe funebri, questo  per ricominciare a vivere dopo due matrimoni falliti, l'ultimo con Flavia (Francesca Inaudi), un licenziamento e numerosi debiti.
Ad aiutarlo in primis l'amico, si fa per dire, Gabriele (Ricky Tognazzi), di professione banchiere. Marcello si trasferisce allora in un paesino pugliese, Pietrafrisca, abitato per la maggior parte da arzilli vecchietti con un'età media che si aggira intorno agli ottanta, vuol dimostrare alla figlia undicenne, Melania (Giulia Salerno), che può farcela, ma dovrà scontrarsi proprio con la salute ferrea degli ottuagenari abitanti.
Il protagonista, Enrico Brignano, smessi i panni di mattatore e comico, si è così tuffato in un'avventura tutt'altro che divertente, mostrando uno spiccato lato malinconico-grottesco. Sorridere riesce facile, ma solamente in un primo momento, lo spettatore infatti si troverà ben presto  avviluppato in un'atmosfera seriosa e desolante, fino alle ultime scene finali.
Il film mostra com'è bello invecchiare, come i giovani d'oggi cerchino di sbarcare il lunario per potersi garantire un futuro e la possibilità di invecchiare, mentre lì a Pietrafrisca, la colonna portante sono proprio gli anziani del paese, finti attori, persone vere che hanno un passato di lavoro nei campi, di impegno e buoni consigli da dare, tra questi Palagonia (Burt Young), un allevatore misterioso.
La morte, evento che sembrerebbe molto più vicino ai non più giovani abitanti, pare che condizioni molto di più Marcello, ossessionato all'idea di far soldi, desiderando che quel momento accada e perdendosi così le altre gioie e piccole cose della vita.
Sarà proprio grazie alle simpatiche donne del paese e ai loro mariti, che l'uomo si soffermerà a pensare al domani, a vivere lentamente la giornata, pensando al giorno dopo, ma senza aver fretta, altra caratteristica tipica dei giovani d'oggi.
Il profumo di realtà e voglia di vivere si respira fin dall'inizio, mischiato a quello dei paesaggi rurali del Tavoliere, terra tanto amata da queste persone legate in maniera indissolubile ad essa. Marcello imparerà pian piano a conoscerli, a diventarne amico, ad instaurare quindi nuovi e veri rapporti, riuscendo a far chiarezza nella propria esistenza.
La solitudine, il riflettere sulla vita e sugli affetti, sull'importanza delle cose semplici, quelle che veramente rendono felici, è questo il messaggio che si ricava da Ci vediamo domani.
È si una commedia, ma insolita, per questo spicca, per la candidezza della fattura, della regia e della scenografia, puntando proprio su questi elementi, per sottolineare l'idea di semplicità. Intensa ed emozionante, è una delle pellicole italiane da non perdere, lontana dai soliti stereotipi mediterranei, vera ed originale.

Alice Bianco

 


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