Se si gira tre volte nel parcheggio del cinema per riuscire a trovare anche un solo posto dove poter mettere la macchina si è certi di una cosa: nelle sale c'è un film di Checco Zalone.
Dopo settimane in cui nel parcheggio del multisala rotolavano balle di fieno e all'interno del cinema il silenzio era quasi assordante, la vita sembra essere tornata a popolare la casa della settima arte. Complice il ponte di Ognissanti, certo, ma anche in un weekend qualunque l'effetto Zalone si sarebbe fatto sentire.
Code interminabili in biglietteria che raggiungono la parete opposta, nemmeno fossimo al Festival di Venezia in attesa di entrare a vedere "The Master". Ammassamento davanti all'entrata delle sale per strappare i biglietti, Pop Corn che volano come coriandoli quasi fossimo davanti al carnevale del cinema.
"Sembra Natale" viene da dire, ma nemmeno con l'uscita dell'attesissimo "Lo Hobbit" o il classico Disney di turno si è mai vista una folla così.
Tutto questo perché per l'evento Zalone, si ritrovano al cinema anche tutte quelle persone che non vedono la sala dal 2011 per "Che bella giornata" sempre del comico pugliese. E li riconosci subito, sono quelli che vagano senza meta con un biglietto in mano, che si siedono a caso senza sapere che esiste un posto e una fila a loro assegnati, sono quelli che comprano pop corn da 20 euro perché tanto "per una volta che si viene al cinema" lo si può fare. Sono quelli che durante l'intervallo sono affascinati da come la proiezione è andata e sono quelli che, nonostante i numeri scritti enormi, riescono a sbagliare sala.
Ma che cos'ha Checco Zalone che altri cineasti, attori, sceneggiatori e compagnia non hanno? E' più bravo di altri? E' più talentuoso di altri? Emoziona più di un libro di Nicholas Sparks? No, semplicemente non fa pensare e per l'italiano medio questo è un elemento fondamentale per vedere una pellicola.
Gli italiani vogliono distrarsi, ridere di se stessi e di quest'Italia. Non vogliono ritrovarsi a riflettere sulle loro paure, non vogliono dopo una giornata tra conti, bollette e spese, trovarsi corrucciati per l'ennesima storia d'amore andata male a Rachel McAdams.
Ridere, ridere di tutto e per tutto, anche quando ci sarebbe da piangere. Sì perché noi italiani amiamo essere positivi nonostante tutto, vogliamo riderci su, prenderci in giro ed ecco che un film come quello di Zalone casca a fagiolo.
Certo non sarà la salvezza del cinema italiano, ma forse Zalone è la salvezza dello spirito degli italiani.
Sara Prian