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Un fidanzato per mia moglie - Conferenza stampa

29/04/2014 | Interviste |
Un fidanzato per mia moglie - Conferenza stampa

Anteprima romana questa mattina a base di risate e allegria in compagnia di Geppi Cucciari, Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu al Cinema Adriano. L’occasione è la presentazione del film Un fidanzato per mia moglie, commedia diretta da Davide Marengo che ruota attorno a uno strano triangolo tra un marito, una moglie e… un playboy. Il film è il remake della pellicola argentina Un novio para mi mujer diretta da Juan Taratuto nel 2008.
Camilla (Geppi Cucciari), sarda trapiantata a Milano per amore, sta per separarsi da Simone (Paolo Kessisoglu) dopo due anni di matrimonio. Facendo un passo indietro, con l’occasione di una seduta da una psicoterapeuta di coppia, capiamo le ragioni che hanno portato alla separazione. Simone, incapace di scuotere la moglie sempre più depressa e insoddisfatta, aveva finito per assoldare il Falco (Luca Bizzarri), un playboy sul viale del tramonto, al fine di spingere Camilla al tradimento e giustificare la separazione. Ma non tutto andrà come previsto.

Alla conferenza stampa seguita alla proiezione, erano presenti i tre mattatori della commedia, Geppi Cucciari con Luca e Paolo insieme al regista Davide Marengo, allo sceneggiatore Francesco Piccolo. Oltre a loro, erano presenti anche gli altri interpreti del film Pia Engleberth e il duo Ale e Franz che si sono prestati a un’amichevole partecipazione nei panni di una coppia gay.
Il film, prodotto da IBC Movie e Raicinema, uscirà in 300 copie nelle sale mercoledì 30 aprile.

La prima domanda è per lo sceneggiatore Francesco Piccolo e per il regista Davide Marengo.
In Italia sono pochi i film che si ispirano a film già realizzati. Perché avete scelto questo film argentino e quali sono le differenze più macroscopiche rispetto all’originale?

Francesco Piccolo: “A dire il vero le differenze non le ricordo più, ma non credo che siano tante perché la sostanza di quello che ci piaceva nel film originale è rimasta. Le ragioni sono semplici: ci piaceva il meccanismo che poteva essere da commedia efficace, anche perché è un meccanismo che è allo stesso tempo assurdo e realistico. Ci sembrava che la vita quotidiana e l’elemento tipico da commedia con equivoci si sposavano bene. Questo caso è molto interessante perché ci si è confrontati direttamente con un prodotto reale, fatto di scene ed è un lavoro molto più divertente da fare rispetto a quando ricavi una sceneggiatura da un libro”.

Davide Marengo: “L’idea è partita da Beppe Caschetto (produttore del film) che mi ha chiesto di vedere il film originale che mi ha conquistato. Il doppio binario del meccanismo poco credibile ma trattato nel modo più credibile possibile ci è piaciuto”.

Una domanda per Geppi Cucciari. Che donna è Camilla?
Geppi Cucciari: “Camilla è una donna individuata in un momento un po’ delicato della sua vita, è appesantita, incupita, è lontana dalla sua Sardegna, è trapiantata a Milano, ed è senza la dimensione di identità sociale che ti dà il lavoro. Avere tanto tempo libero fa sì che tu sia troppo "presente" con tuo marito e quindi il rapporto va in crisi. Camilla è molto più quello che si vede nelle prime scene, ma poi quando ritrova la sua identità sociale con un lavoro nuovo rifiorisce. Il tema della commedia sullo sfondo è quello dell’equilibrio che dà il lavoro, soprattutto nelle coppie giovani. Camilla è innamorata ma nonostante ciò entra in crisi, è la dimostrazione del fatto che le coppie che entrano in crisi non vanno in crisi perché non si amano. Mio marito fugge e si rifugia in un torbido escamotage”.

Per Luca Bizzarri, ci puoi dire qualcosa del tuo personaggi del playboy Falco? Ti sei ispirato a qualche famoso playboy italiano come ad esempio Gigi Rizzi?
Luca Bizzarri: “No, non mi sono ispirato a Gigi Rizzi, piuttosto un po’ a Daniel Ducruet perché anche lui ha avuto un crollo ed è scomparso, anche lui (come Falco) ha mandato a monte un matrimonio importante. A differenza dell’interprete del playboy nel film argentino io sono diverso, lui era più vecchio e pelato, non era un ragazzo figo come me! Mi hanno dovuto imbruttire. E’ stato un lavoro divertente, si vede anche nel film che sul set si respirava una bella aria”.

Per Paolo Kessisoglu. Ci puoi dire qualcosa del tuo personaggio di Simone, il marito di Camilla?
Paolo Kessisoglu: “Simone è un uomo che non riesce ad affrontare questa crisi del suo matrimonio e non si sa come mai con una moglie così “simpatica” e “affabile”, non riesca a comprendere il malessere della moglie e tenta un escamotage di minore responsabilità, chiama un altro uomo per farla innamorare. E’ vero che in questa tematica apparentemente pesante, di crisi, c’è un aria di commedia e di gioco che ci ha divertito tantissimo”.

Ale e Franz come vi siete trovati a recitare in questo cameo?
Ale: “Io benissimo, è stato un bel lavoro di gruppo, ci siamo divertite e anche giocato a basket e alla fine eravamo anche migliorati”.

Franz: “Confermo quello che ha detto Ale. Noi ci siamo divertiti anche se era una parte piccola la nostra, è un film che mi ha emozionato. Mia moglie si è quasi messa a piangere quando l’ha visto, forse ha rivissuto momenti della nostra relazione”.

Interviene di nuovo Geppi Cucciari:
“Siccome abbiamo girato in sole 5 settimane grazie all’impegno di tutti, c’è stata la possibilità di fare le prove in una casa occupata alla periferia di Milano dove abbiamo fatto delle prove teatrali. Normalmente non si fanno, ma questa volta si è lavorato nella maniera più americana possibile, nel senso positivo del termine”.

Una domanda per tutti gli attori. Voi venite tutti dal grande successo in televisione. Dove vi sentite più a vostro agio, davanti alla macchina da presa o alla telecamera?
Paolo Kessisoglu: “Non lo so, sono linguaggi molto diversi, televisione e cinema. La televisione ho provato a imparare a farla perché non è un mezzo che avevo studiato. Partendo dal teatro, il mezzo cinematografico è un po’ più vicino. Credo che la preparazione teatrale, che è quella che abbiamo fatto per questo film con Veronica Cruciani, aiuti a prepararti per la parte davanti alla macchina da presa anche se poi quando danno il via le cose cambiano, ma indubbiamente aiuta”.

Geppi Cucciari: “La televisione entra a casa tua mentre per andare al cinema devi uscire. Di sicuro provare a percorrere e due strade parallele può essere foriero di soddisfazioni. Mentre la televisione è intrattenimento puro e gioioso, solo il cinema ti consegna all’eternità (ride per la frase appena detta e l’ironia contagia anche Luca Bizzarri in un simpatico siparietto con i giornalisti).

Luca Bizzarri poi pronuncia la battuta più esilarante dell’incontro: “La mia testa preferisce il cinema, il mio cuore preferisce il teatro, la mia chiappa destra dove tengo il portafoglio preferisce la televisione!”.

Un’altra domanda per lo sceneggiatore Francesco Piccolo. I personaggi sono tutti in fuga e non affrontano in un certo qual modo la loro vita. Il personaggio di Geppi ha davvero cercato di risolvere il suo problema lavorativo o non lo ha neanche cercato un lavoro?
Francesco Piccolo: “Sui personaggi credo che la domanda sia giusta, nel senso che in fondo soprattutto nelle commedie non c’è una risposta che sta scritta in tutti i personaggi sulle loro motivazioni ma forse è giusto pensare che lei lo abbia cercato davvero un lavoro. L’idea era cominciare una commedia su una donna depressa, era in effetti un’idea forte e strana ma l’idea che ce la voglia fare sta tutta dentro al film”.

Per Ale e Franz, fare camei al cinema per voi è diventata una specie di abitudine…
Ale: “I camei sono eterni e allora ci piace farli. Il sinonimo di cameo è eternità (ride). Abbiamo tanti amici che ci chiedono di farli”.

Una domanda per il regista. Quando si lavora su un remake può essere facilissimo se fai una sorta di fotocopia ma tu come hai lavorato?
Davide Marengo: “Per raccontare in modo nuovo cose ‘vecchie’, lo scheletro è identico, quindi ho cercato di dare uno sguardo personale e di adattarlo alla dimensione italiana, milanese in particolare. E’ stato un lavoro che si distacca dall’idea di remake e diventa un film autonomo”.

Ultima domanda d’obbligo agli attori sul film originale. Lo avete visto?
Paolo Kessisoglu: “Si, l’ho visto. A me è piaciuto molto, c’era una vicinanza, un tema molto attuale, quello delle coppie in crisi, c’era la commedia ma rimaneva in un confine di credibilità abbastanza efficace. Ho pensato, se riusciamo a mantenere questa linea dovrebbe essere un film davvero efficace”.

Geppi Cucciari: “Si, ho visto il film, era bella la modalità in cui era trattato il tema, quella più efficace che è quella del riconoscimento perché tutti siamo stati prima o poi Camilla o Simone nella nostra vita”.

Luca Bizzarri: “Quando ho visto il DVD non erano ancora state assegnate le parti e io mi sono subito innamorato del personaggio del Falco, ma all’inizio io avrei dovuto fare la parte che poi è stata assegnata a Dino Abbrescia (assente in conferenza stampa) cioè di Carlo (amico donnaiolo di Simone). Ma per me era una bella sfida fare Falco ed è da lì che è partito tutto”.

Elena Bartoni 
 

 


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