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Phoenix - Recensione

22/10/2014 | Recensioni
Phoenix - Recensione

Il regista tedesco Christian Petzold porta alla Festa del Cinema di Roma il tema dell’olocausto, uno degli eventi storici più tragici e drammatici del proprio Paese, con il suo nuovo film Phoenix in concorso nella sezione Gala.

Nonostante il tema sia stato ampiamente trattato sul grande schermo (si ricordi Schinderl’s list o La vita è bella), Phoenix racconta una storia intensa e piena di emozioni che conferiscono alla pellicola una propria dignità e confermano uno stile registico privo di estetismi, totalmente incentrato sui personaggi e sui loro sentimenti.

Sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, Nelly torna a Berlino completamente sfigurata. Dopo l’intervento di chirurgia, decide di andare alla ricerca di suo marito Jhonny Lenz, l’unico motivo che le ha dato la forza di sopravvivere. Davanti a sè, Nelly trova un uomo diverso da quello che si aspettava ma è pronta a perdonare.

Nelly (Nina Hoss) cerca di recuperare la propria identità e tornare alla normalità tramite suo marito e l’amore che prova per lui. La sofferenza delle violenze subite ad Auschwitz sono presenti nella sua mente ma la nostalgia di una vita felice e la voglia di perdonare sono i sentimenti che prevalgono, a cui la protagonista si aggrappa per tentare di ricominciare una vita che altrimenti non avrebbe via d’uscita. Accanto a lei, la sua parente e amica, interpretata da Nina Kunzedorf, ha un’opinione più dura dei nazisti, non riesce a dimenticare e ad andare avanti. Jhonny, a sua volta, è un uomo che con vari espedienti, anche a scapito della moglie che crede morta, tenta di affrontare la realtà che lo circonda.

Senza strategie registiche particolari, Petzold racconta una storia ben costruita su tensioni e sentimenti che i personaggi riescono a trasmettere al pubblico portato, inevitabilmente, a giudicare gli uomini e le loro azioni e a condividere moralmente il senso di rivincita che la storia regala alla sua protagonista. Una rivincita che non vede violenza ma semplicemente una rivalsa morale, una lezione di vita che lascia intuire che Nelly avrà ancora la forza di andare avanti.

Elisa Cuozzo

 


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