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Un Poliziotto da Happy Hour - Recensione

21/10/2011 | Recensioni |
Un Poliziotto da Happy Hour - Recensione

Un poliziotto da Happy Hour è un thriller comico con Brendan Gleeson (In Bruges – La Coscienza dell'Assassino; la franchise di Harry Potter) nel ruolo di un poliziotto irlandese sopra le righe, dotato di un tagliente e cinico umorismo, ma che sicuramente possiede un grande cuore. Gerry Boyle è un agente di polizia atipico che conduce una vita tranquilla in un'isolata città di frontiera nell'Ovest dell'Irlanda, non prende mai nulla e nessuno realmente sul serio, fino a quando la scomparsa di un collega ed una pericolosa gang internazionale di trafficanti di droga lo spingono a collaborare con un agente dell'FBI (Don Cheadle). Nonostante le prime ovvie difficoltà fra Boyle e l'agente Wendell Everett, un uomo rigido ed estremamente ligio al dovere, si instaura successivamente fra i due un rapporto di fiducia reciproca e la torbida morale dell'irlandese riesce a conciliarsi con l'integrità dell'americano. Gli ingredienti ci sono tutti per far sì che il film risulti un prodotto sfizioso ed eccentrico: un protagonista originale in tutto e per tutto; tre cattivi imprevedibili; una spalla che non ha una reale consapevolezza di ciò che accade; nonché una location, quella dell'aspra e selvaggia Connemara, dai tratti epici. The Guard (questo il titolo inglese) è dunque una black comedy a cui non mancano elementi quali imprevedibilità, scenografie e costumi provocatoriamente stilizzati che in qualche modo avvicinano l'opera dell'esordiente John Michael McDonagh ai lavori di registi classici come John Ford e Preston Sturges. Sicuramente gran parte della riuscita del film è dovuta all'entusiasmante interpretazione di Brendan Gleeson, perfettamente calato nel ruolo di un uomo caparbio ma cinico, ferocemente onesto nei confronti dei propri ideali, ma allo stesso tempo tutt'altro che un accanito sostenitore della legge, anzi spesso si trova ad infrangere le regole. Gerry Boyle è un irlandese verace, pessimista ed idealista allo stesso tempo, i cui “unici” punti deboli sono le sostanze illegali e le donne. Il film di McDonagh sa dunque fondere un cupo umorismo con un'azione dal ritmo serrato in una pellicola visivamente stilizzata ed allo stesso tempo poetica.

Sara D'Agostino

 


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