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Recensione di: The Artist

09/12/2011 | Recensioni |
Recensione di: The Artist

Nel corso della, seppur “breve”, vita della settima arte, molti registi hanno voluto cantarne le lodi e dichiararle il loro amore smisurato. Celebri pellicole come Effetto Notte del maestro François Truffaut hanno delineato, con impressionante veridicità, tutti gli aspetti che costituiscono il cinema, che siano davanti o dietro la macchina da presa, che riguardino chi lo fa o chi lo fruisce. The Artist, diretto da un eccellente e devoto Michel Hazanavicius, è un omaggio al cinema primordiale, ad un epoca, quella del muto, nella quale si ricercava costantemente la chiave per un giusto approccio al mezzo. La storia è, nella sua semplicità, appassionata ed appassionante: il divo del muto George Valentin non vuole cedere alle “lusinghe” del sonoro e per questo cade in disgrazia. Verrà salvato dall'amore di una sua fan, Peppy Miller, diventata nel frattempo un’icona della nuova invenzione. Un bianco e nero che ha letteralmente conquistato il Festival di Cannes 2011 nel corso del quale è stato tributato, oltre che un enorme successo di critica e pubblico, il Premio per la Miglior interpretazione maschile ad un eccellente e quanto mai credibile Jean Dujardin, che con la sua performance ha restituito all’attore eleganza e garbo d’altri tempi. Se, ai più, film come Cantando sotto la pioggia, possono sembrare lo storico punto di partenza per raccontare gli albori del cinema e le inevitabili controversie del passaggio al sonoro, è anche vero che The Artist non è solo un grande omaggio dal retrogusto nostalgico, ma bensì un approccio nuovo, o meglio dire rinnovato, ad uno stile che non c’è più, dove le immagini erano solo immagini accompagnate da una costante colonna sonora (rigorosamente di piano solo), dove gli interpreti esasperavano recitazione e movimenti poiché privi dell’uso della parola, e dove agli spettatori era concesso di capire alcuni dialoghi solo tramite l’inserimento di cartelli che ne riportavano il contenuto. Nel cast, oltre al già citato Dujardin, una vera e propria carrellata di personalità e star, dalla coprotagonista Bérénice Bejo, a James Cromwell, John Goodman, Penelope Ann-Miller e un quanto mai inaspettato cameo di Malcolm McDowell. I cinefili rimarranno folgorati da questa pellicola e non potranno fare a meno di amarla e ringraziarla per la delicatezza con la quale viene reso omaggio al cinema. Distribuito in Italia da Bim, il film sembra ormai sempre più vicino ad una possibile candidatura nelle principali categorie ai prossimi Oscar 2012.

Serena Guidoni

 


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