Marco Tullio Giordana, con il suo “Romanzo di una Strage”, ha conquistato la stampa a stelle e strisce. Sono i due quotidiani più autorevoli del settore, Variety e l’ Hollywood Reporter, a tessere le lodi della pellicola. Entrambe infatti rimarcano “la performance di altissimo livello degli attori e il coraggio del regista nel raccontare questa storia”.
In particolare l’Hollywood Reporter ha scritto: “Una delle cose più difficili da spiegare sull'Italia è la sua politica bizantina e l'impatto che ha sulla vita quotidiana. Ancora più complicati sono i numerosi intrighi segreti che coinvolgono governi, servizi segreti, i militari e anche i poteri stranieri. Giordana coraggiosamente accetta la sfida. Mentre il film da una parte ricrea in modo superbo l'atmosfera di tensione che caratterizzò quel periodo, è però affollato di troppi personaggi e di troppa ambiguità per funzionare come un tradizionale thriller”.
Passando invece a Variety: “E’ una ricostruzione accurata, che include scene davvero potenti, anche se la moltitudine di personaggi e le macchinazioni da spy story possono confondere un pubblico straniero. La grande capacità di Giordana nel partecipare del passato della sua nazione lo rende naturale in questo film, affronta i fatti con una passione sommessa(...). Le performance sono di altissimo livello: Mastandrea con un'aria di eterna preoccupazione molto ben diretto. Grande attenzione è stata data a come la luce cade sugli attori, con l'uso di ombre e di illuminazione essenziale per rinforzare l'oscurità e l'incertezza dei rapporti: nessuno è in grado di far luce sulla verità”.
In particolare l’Hollywood Reporter ha scritto: “Una delle cose più difficili da spiegare sull'Italia è la sua politica bizantina e l'impatto che ha sulla vita quotidiana. Ancora più complicati sono i numerosi intrighi segreti che coinvolgono governi, servizi segreti, i militari e anche i poteri stranieri. Giordana coraggiosamente accetta la sfida. Mentre il film da una parte ricrea in modo superbo l'atmosfera di tensione che caratterizzò quel periodo, è però affollato di troppi personaggi e di troppa ambiguità per funzionare come un tradizionale thriller”.
Passando invece a Variety: “E’ una ricostruzione accurata, che include scene davvero potenti, anche se la moltitudine di personaggi e le macchinazioni da spy story possono confondere un pubblico straniero. La grande capacità di Giordana nel partecipare del passato della sua nazione lo rende naturale in questo film, affronta i fatti con una passione sommessa(...). Le performance sono di altissimo livello: Mastandrea con un'aria di eterna preoccupazione molto ben diretto. Grande attenzione è stata data a come la luce cade sugli attori, con l'uso di ombre e di illuminazione essenziale per rinforzare l'oscurità e l'incertezza dei rapporti: nessuno è in grado di far luce sulla verità”.