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Billy Elliot - Recensione

26/05/2012 | Recensioni |
Billy Elliot - Recensione

Film interessante scritto da Lee Hall e diretto da Stephen Daldry, “Billy Elliott” è la storia di come un ragazzino combatte i pregiudizi, durante un periodo non proprio brillante per la storia inglese, riuscendo a realizzare il suo sogno.
L’anno di ambientazione è infatti il 1984, anno dello sciopero dei minatori inglesi dell’Inghilterra del Nord, a causa dei provvedimenti presi dal primo ministro Margaret Thatcher che ha deciso di chiudere le miniere. Il padre e il fratello di Billy (l’esordiente Jamie Bell, che ha una storia quasi simile a quella del suo personaggio) sono dei minatori e scioperano anche loro. Nel frattempo Billy, ragazzino di 11 anni, è costretto dal padre a fare pugilato, ma un giorno incappa per caso in una lezione di danza e scopre di piacergli. Quando padre e fratello scoprono che lui sta saltando la boxe per la danza, il padre gli proibisce di fare entrambi e lo obbliga a badare all’anziana nonna. La danza infatti veniva vista una pratica omosessuali, e di conseguenza l’essere omosessuali era una colpa. Billy però non è da solo in questa sua lotta per l’indipendenza e il raggiungere il suo obiettivo: a sostenerlo c’è infatti l’insegnante di danza, la signora Wilkinson (l’attrice Julie Walters che ha ricevuto anche una candidatura all’Oscar per il ruolo), che vede in lui del talento e decide di allenarlo di nascosto e lo prepara alle audizioni per il Royal Ballet School di Londra. Billy si ritrova così ad essere l’unico allievo maschile a riscaldarsi alla sbarra, insieme alle altre sue compagne, quasi tutte coetanee.
Tra le lotte sociali che fanno da sfondo storico al film, si alternano le lotte interne di Billy per arrivare a conseguire il suo sogno. Il ragazzino è tenace, non si arrende. Quando balla lo fa con un ritmo intenso e sembra non fermarsi più. Questa sua determinazione gli farà conquistare il rispetto e il tanto successo sperato.
La mancanza materna in casa è evidente, e lo si vede nelle continue discussioni con il padre e nella lotta di Billy nel trovare se stesso e affermarsi.
Il film è stato candidato a tre premi Oscar: oltre a quello già citato per l’attrice Julie Walters, c’è quello per la miglior regia e la miglior sceneggiatura.
Nel 2004 la rivista Total Film ha classificato “Billy Elliott” al 39esimo posto come miglior film inglese di tutti i tempi.

Verdiana Paolucci
 

 


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