Carlo Rambaldi non c’è più. Il cinema italiano e tutto quello internazionale piangono la scomparsa di uno dei più grandi maestri degli effetti speciali. Una vita di passione per il cinema, per mostrare al mondo scene che sfioravano la realtà come quel suo “E.T. – L’Extraterrestre” che ha emozionato il pubblico di ogni età. Emiliano di nascita (la sua città natale fu Vigorano Mainarda) nel 1956 prese i primi contatti con il cinema che conta e la sua bravura trovò compimento all’interno di “Sigfrido” di Giacomo Gentilomo, con il famoso drago lungo sedici metri da lui creato.
Hollywood lo accolse a braccia aperte e fu proprio negli Usa che Rambaldi trovò nuovi stimoli per affinare le sue tecniche. Viveva per gli effetti speciali, per quel pizzico di condimento in più in grado di rendere una semplice pellicola un film con la F maiuscola. La “meccanotronica”, il neologismo da lui ideato per unire insieme la meccanica e l’elettronica avanzata, è una parte della costruzione di un film che i maestri di oggi tengono sempre in considerazione. Se con “Alien” entrò nel mondo fantascientifico che conta, è con “E.T.” che superò veramente se stesso regalando al mondo intero una figura al limite della realtà, impressionante negli sguardi, nelle gesta, nei movimenti e nel parlare. Nella sua carriera ha vinto tre Oscar per i Migliori Effetti Speciali. Il primo con la produzione De Laurentiis per il film “King Kong”, il secondo per “Alien” ed il terzo per “E.T.”.
Hollywood lo accolse a braccia aperte e fu proprio negli Usa che Rambaldi trovò nuovi stimoli per affinare le sue tecniche. Viveva per gli effetti speciali, per quel pizzico di condimento in più in grado di rendere una semplice pellicola un film con la F maiuscola. La “meccanotronica”, il neologismo da lui ideato per unire insieme la meccanica e l’elettronica avanzata, è una parte della costruzione di un film che i maestri di oggi tengono sempre in considerazione. Se con “Alien” entrò nel mondo fantascientifico che conta, è con “E.T.” che superò veramente se stesso regalando al mondo intero una figura al limite della realtà, impressionante negli sguardi, nelle gesta, nei movimenti e nel parlare. Nella sua carriera ha vinto tre Oscar per i Migliori Effetti Speciali. Il primo con la produzione De Laurentiis per il film “King Kong”, il secondo per “Alien” ed il terzo per “E.T.”.
Se ne è andato cosi Carlo Rambaldi, stavolta senza effetti speciali. Nella città di Lamezia che lo ha coccolato. Grazie per la magia, grazie per la diversa realtà che ci hai fatto immaginare.
La redazione tutta di Voto10 si unisce al dolore dei familiari.
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