Biografia di Maurizio Merli
Nel cinema italiano dei burrascosi anni ‘70 è stato l’emblema del poliziotto duro e puro, tutto d’un pezzo, implacabile nella lotta contro il crimine. Nato a Roma l’8 Febbraio del 1940, esordisce giovanissimo come interprete di fotoromanzi per la rivista Grand Hotel, per poi debuttare sul grande schermo come comparsa non accreditata ne “Il Gattopardo” (1963) di Luchino Visconti. Seguono altre apparizioni, in pellicole come la parodia “Due rringos nel Texas” (1967) con Franchi e Ingrassia o l’erotico “Decameron proibitissimo” (1972). Negli stessi anni recita sul palcoscenico nel teatro di rivista e si fa vedere in tv nello sceneggiato “I grandi camaleonti” (1964). La sua popolarità presso il grande pubblico ha inizio proprio sul piccolo schermo, interpretando il celeberrimo eroe dei due Mondi nello sceneggiato “Il giovane Garibaldi” (1974). L’anno successivo è protagonista del suo primo “poliziottesco”, il brutale “Roma violenta” (1975), che arriva ad incassare ben due miliardi di lire dell’epoca. Tornerà quindi a vestire i panni del commissario in diverse pellicole fino al 1980, trasformandosi in un’autentica icona del genere. Le più note ancora oggi, almeno fra gli appassionati, sono probabilmente quelle dirette dallo specialista Umberto Lenzi: “Roma a mano armata” (1976), “Napoli violenta” (1976), “Il cinico, l’infame, il violento” (1977), “Da Corleone a Brooklyn” (1979). Si cimenta inoltre nello spaghetti-western in “Mannaja” (1977) di Sergio Martino, ma con esiti poco soddisfacenti. Trascorso il decennio, e passato il boom del poliziesco all’italiana, anche il percorso artistico di Merli sembra giunto al capolinea. Dopo “Poliziotto solitudine e rabbia” (1980) di Stelvio Massi, la sua presenza sugli schermi è infatti quasi inesistente. Negli anni ’80 vale la pena ricordare solo “Tango blu” (1986), scritto e diretto da Alberto Bevilacqua, di cui è anche co-produttore oltre che interprete principale. Per il resto è spesso e volentieri ospite di programmi televisivi, ad esempio ne “Il gioco dei 9” e in “Domani sposi”. Il 10 Marzo del 1989, a Roma, mentre è impegnato in una partita a tennis, viene colto da infarto. Muore così a soli 49 anni.