Dieci minuti di applausi del pubblico per «1960» di Gabriele Salvatores. Il documentario, presentato oggi alla Mostra del Cinema di Venezia, è stato accolto dal pubblico della sala grande, completamente esaurita, con grande calore ed emozione. Il lavoro di Salvatores, naturalmente fuori concorso perchè il regista siede quest'anno nella giuria principale, propone un modello produttivo inedito: una storia di fiction, quella di una famiglia che nell'estate nel '60 attraversa l'Italia da sud a nord, costruita interamente con le immagini delle Teche Rai, i grandi archivi della tv pubblica. Il resto lo fa la voce narrante di un componente della famiglia. «Il montaggio cinematografico può riscrivere radicalmente la storia di un film - spiega Salvatores - e può riscrivere anche la storia degli anni che abbiamo vissuto. Partendo da queste riflessioni abbiamo provato a costruire una storia inventata con le immagini reali della tv del 1960. Più che un documentario sembra un film fatto di sogni e ricordi. Vorremmo ringraziare tutti i giornalisti e gli operatori che ci hanno fornito inconsapevolmente le loro immagini, a cui abbiamo cercato di dare nuova vita e nuovi significati» 'Il successo di «1960» di Gabriele Salvatores in sala afferma Franco Scaglia, presidente di Rai Cinema - dimostra l'importanza dello spazio che i documentari stanno conquistando anche nelle vetrine dedicate al grande cinema internazionale. Rai Cinema, che quest' anno alla Mostra di documentari ne presenta ben cinque, vuole continuare a dedicare risorse ed energie a questi progetti che sanno proporre uno sguardo diverso sulla realtà.