Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.

Tulpa - Recensione

23/06/2013 | Recensioni |
Tulpa - Recensione

T come Tulpa, ma anche t di terrore. La nuova pellicola di Federico Zampaglione, incute quella dose giusta di timore, tensione e paura, che fanno di Tulpa una delle pellicole più inquietanti e sorprendenti dell'ultimo periodo.

La protagonista, Lisa (Claudia Gerini), di giorno è una donna in carriera, alla sera invece è socia di un club privato e a luci rosse, il Tulpa. Rapporti saffici e non, trasgressioni e scambi di coppia è ciò che accade all'interno del locale, ma a rovinare il divertimento e a terrorizzare la stessa Lisa, sarà una serie di omicidi con vittime alcuni soci del club. La donna allora indagherà per capire ed evitare di essere lei il bersaglio seguente.

Dopo Shadow (2009), il regista-cantante, regala un'altra pellicola confezionata ad hoc e sempre rincorrendo i maestri del genere horror italiano, quelli in particolare degli anni '70-'80 come il celebre Dario Argento: il risultato è più che soddisfacente.

Fin dalle prime scene, lo spettatore viene catapultato con forza, quasi costrizione, all'interno di una rete fatta di trasgressione, pericolo e in qualcosa di mistico, ma pur sempre misterioso ed inquietante. Sensazioni che permangono durante tutta la pellicola, in una vicenda che pian piano si tinge di giallo ed indirettamente sprona lo spettatore ad investigare in empatia con la paura e i sospetto della protagonista.

Claudia Gerini, già vista nel ruolo principale dell'opera prima del marito Zampaglione (Nero bifamiliare, 2006), si allontana dal genere commedia, suo caposaldo, per stupire brillantemente in un ruolo sfrontato, disturbante (come il film stesso) ed adrenalinico. Tulpa, nient'altro che la liberazione del freno inibitorio, è la chiave di tutto e, alla fine, la pellicola si trova a girare intorno alla passione e all'amore, molle che inaspettatamente spingono alla violenza.

Quest'ultima ed anche l'istintività e la gelosia, sono sentimenti primordiali, che, ben calibrati dal regista, permettono di paragonarlo anche a maestri come Tarantino o il neo amato/odiato Refn (per quanto riguarda la crudezza di alcune scene).

Un po' Eyes Wide Shut e psicologicamente impegnato quasi fosse un film della serie Saw, Tulpa risulta una delle pellicole sorpresa della settimana, eccitanti, paurose, che tengono con il fiato sospeso e con la tentazione di staccare gli occhi solamente per evitare di impressionarsi troppo.

Alice Bianco

 


Facebook  Twitter  Invia ad un amico  Condividi su OK Notizie 
 

Notizie in evidenza

Collabora con Voto 10
Seguici su Facebook Seguici su Google Plus Seguici su Twitter
Seguici su YouTube Registrati alla nostra Community Abbonati al nostro feed rss

I CINEMA DELLA TUA PROVINCIA

Advertising   Chi siamo   Collabora con Noi   Cookie Policy   Privacy   Termini e Condizioni d'Uso   Web TV  
 
Cerca
powered by Roma Virtuale :: Web Agency