Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.

Recensione di Grindhouse - Planet Terror

08/09/2010 | Recensioni |

Dopo il non del tutto convincente “Death Proof” diretto da Tarantino, ecco il secondo capitolo del progetto GrindHouse, stavolta diretto dall’amico e collega Rodriguez. In breve vediamo un gruppo di sopravvissuti in lotta per la sopravvivenza dopo che un' arma biologica ha mutato in morti viventi centinaia di persone. Una delle definizioni possibili del termine “trash”, anche al cinema, è l’imitazione fallita di un modello alto. In campo orrorifico l’ horror è una fucina di questi esempi da molti decenni ma non è necessario andare molto indietro, basti pensare al “memorabile” “Il bosco 1” del nostro Andrea Marfori. Quel che ha di magistrale Planet Terror è il suo essere in un certo senso la perfetta imitazione di quel fallimento. Rodriguez non si limita a riprodurre con affettuosa precisione lo stile registico, la recitazione, la rozza brutalità, la fotografia sporca, persino le imperfezioni e le “bruciature sulla pellicola” tipiche dei film “exploitation” di serie C e Z degli anni ’70, ma riesce a ricostruirne in modo credibile anche gli aspetti risibili e le ingenuità. Planet Terror non è serio ma neanche una vera parodia, è spesso la riproduzione voluta e cercata di quelle che in un normale horror definiremmo sequenze “involontariamente comiche”. Il suo rendere omaggio a quel mondo e a quel fare cinema diventa così totale, lo comprende in ogni singolo aspetto, divertendosi nell’esporne difetti ma senza mai ridicolizzarlo. Contribuiscono al risultato i dialoghi a tratti deliranti, trovate gustose (geniale la finta “bobina andata perduta” che costringe a immaginare cosa sia accaduto nel frattempo), citazioni cinefile sparse (tra cui ovviamente quelle ai film di Romero) e la funzionale direzione degli attori fra cui segnaliamo un Bruce Willis grottesco e sopra le righe.

 


Facebook  Twitter  Invia ad un amico  Condividi su OK Notizie 
 

Notizie in evidenza

Collabora con Voto 10
Seguici su Facebook Seguici su Google Plus Seguici su Twitter
Seguici su YouTube Registrati alla nostra Community Abbonati al nostro feed rss

I CINEMA DELLA TUA PROVINCIA

Advertising   Chi siamo   Collabora con Noi   Cookie Policy   Privacy   Termini e Condizioni d'Uso   Web TV  
 
Cerca
powered by Roma Virtuale :: Web Agency