Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie.

Disconnect - la Recensione

09/01/2014 | Recensioni |
Disconnect - la Recensione

È finalmente arrivato sui grandi schermi italiani, dopo due anni di lunga attesa, il film che alla 69esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia aveva fatto commuovere, riflettere ed emozionare, qualsiasi tipologia di pubblico. Disconnect, del regista Henry Alex Rubin, mettendo a nudo il mondo del web lo dissacra e dimostra come esso influenzi potentemente la vita di ognuno di noi.

Un avvocato sempre impegnato (Jason Bateman) vive incollato al cellulare interessandosi poco della moglie e dei figli adolescenti. Una coppia in crisi (Alexander Skarsgård – Paula Patton) usa Internet come via di fuga da un matrimonio ormai finito. Un ex-poliziotto vedovo (Frank Grillo) si scontra ogni giorno con il figlio che pratica cyber bullismo ai danni di un compagno di classe ed un’ambiziosa giornalista (Andrea Riseborough) crede di poter far carriera usando la storia di un ragazzino (Max Thierot) che si esibisce in webcam su siti a luci rosse.

Esercito di utenti di Internet, ossessionati dal mondo tecnologico e digitale, tremate; Disconnect entrerà nelle viscere e vi farà fare un piccolo esame di coscienza.

Ebbene si, attraverso quattro storie di vita quotidiana che si intrecciano fra loro, Rubin e lo sceneggiatore Andrew Stern, hanno magistralmente dipinto il quadro tragico della società attuale, che trova nella tecnologia e nella rete l’unico appiglio per non cadere nel baratro, nell’isolamento e per far sentire tutti inglobati, parte di un sistema che come nella moda decreta chi è in da chi è out.

Disconnect esplora la rete Internet mostrando però, proprio come quella dei pescatori, che in essa si possono trovare sia i pesci buoni che quelli cattivi: tentazioni nascoste, depravazione e violenza e dietro a tutto ciò, la presenza dell’uomo moderno, alla disperata ricerca di dimostrarsi superiore e di aver qualsiasi tipo di contatto per non rimanere solo.
Solitudine che però si manifesta sempre e comunque. Quello che manca ad ognuno dei protagonisti delle quattro storie infatti, è il vero contatto con gli altri. Internet, Facebook, I-Phone e il cyber spazio sono accoglienti, ma la realtà dei rapporti umani e l’ambiente fisico in cui si incontrano è tutt’altra cosa.

Il film punta tutto sull’incomunicabilità dell’uomo di oggi, ha la capacità di far riflettere ciascuno di noi e si fa manifesto, quasi come uno spot pubblicitario, delle insidie che si nascondono nel mondo de web, mostrato come “luogo” nel quale rifugiarsi, denso però di pericoli e puramente fittizio.

Thriller incredibilmente attuale, Disconnect, costruito attraverso una narrazione che seppur frammentaria non perde il filo del discorso, sa stupire e trasporta lo spettatore tra azione, dramma e riflessione, concludendosi con un colpo di scena e una scelta registica letteralmente immobilizzante, perfetta risoluzione di una pellicola forte ed adrenalinica.

Alice Bianco

 


Facebook  Twitter  Invia ad un amico  Condividi su OK Notizie 
 

Notizie in evidenza

Collabora con Voto 10
Seguici su Facebook Seguici su Google Plus Seguici su Twitter
Seguici su YouTube Registrati alla nostra Community Abbonati al nostro feed rss

I CINEMA DELLA TUA PROVINCIA

Advertising   Chi siamo   Collabora con Noi   Cookie Policy   Privacy   Termini e Condizioni d'Uso   Web TV  
 
Cerca
powered by Roma Virtuale :: Web Agency