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Parker - Recensione

07/05/2014 | Recensioni |
Parker - Recensione

Donald Westlake  è stato uno scrittore molto prolifico, ha al suo attivo una lunga serie di romanzi (oltre un centinaio): i più famosi (un ciclo di 24 libri, il primo dei quali è “The Hunter” firmati a partire dal 1962 con lo pseudonimo di Richard Stark) hanno per protagonista un criminale di nome Parker.
Già saccheggiate diverse volte dal cinema, le storie dell’antieroe di Westlake (con protagonisti del calibro di Lee Marvin che in Point Blank - Senza un attimo di tregua interpreta il personaggio di Walker, in anni più recenti ripreso da Mel Gibson che in Payback – La rivincita di Porter veste i panni di Porter cambiando ancora nome al criminale) hanno portato alla ribalta il suo personaggio senza poterne però usare il vero nome.
Ora, questo primo film realizzato dopo la morte di Westlake (avvenuta nel 2008) sulla base del romanzo “Flashfire” (pubblicato dopo una lunga pausa di 23 anni dal 1974 e il 1997), è anche il primo film che può usare finalmente il nome del protagonista che campeggia solitario nel titolo.
Parker (Jason Statham) è un esperto di pianificazione ed esecuzione di furti apparentemente impossibili. Ma quando la sua ultima rapina ha risvolti mortali, Parker rifiuta di unirsi al boss Melander e alla sua banda per il loro prossimo grande colpo. Non accentando il rifiuto, i criminali aggrediscono Parker lasciandolo apparentemente morto sul ciglio di una strada. Sopravvissuto e deciso a vendicarsi degli uomini che lo hanno tradito, Parker si mette sulle tracce della banda giungendo a Palm Beach. Fingendosi un ricco texano alla ricerca di una casa, incontra Leslie (Jennifer Lopez) un’affascinante agente immobiliare. Con il suo aiuto, Parker scopre il piano del gruppo di fuggire con più di 50 milioni di dollari derivanti da una clamorosa rapina di gioielli ed elabora uno stratagemma per beffare la banda e compiere la sua vendetta.   
Con una sceneggiatura scritta da John McLaughlin e la regia di un veterano di Hollywood come Taylor Hackford (che ricordiamo per il grande successo di Ufficiale e gentiluomo e per il biopic Ray che ha fatto vincere un Oscar a Jamie Foxx), Parker si presenta come un thriller d’azione, con molti debiti verso i B-Movies americani, in cui campeggiano a tutto schermo il fisico coriaceo e lo sguardo da duro di Jason Statham.
In effetti il romanzo “Flashfire” è quello che contiene gli elementi più importanti che caratterizzano personaggio di Parker: come ha spiegato il produttore Les Alexander (membro di lunga data dell’entourage di Westlake), il libro “contiene l’inesorabile ricerca di vendetta di Parker quando viene offeso, così come la sua devozione alla fidanzata Claire, anche se tentato da un’altra donna, il che lo rende molto umano”.
Il codice etico incrollabile del protagonista (ruba solo a chi può permettersi di subire una perdita, è in fondo una persona integra anche se ha scelto un percorso criminale, se ha intenzione di fare qualcosa con un complice allora c’è un legame, e, se tradito metterà in atto una vendetta implacabile) domina un film cui una durata minore avrebbe giovato (sono troppe due ore piene).
Dal punto di vista della resa cinematografica, la lunga sequenza iniziale alla grande fiera dell’Ohio è una delle scene più riuscite e meglio costruite, ma anche la lotta senza esclusione di colpi nella suite dell’hotel di Palm Beach dove Parker ha preso alloggio non è da meno (anche perché quando si tratta di botte da orbi, Statham è nel suo regno).
A fare da contraltare all’antieroe  “duro” e “puro”, il personaggio dell’agente immobiliare in crisi interpretato da Jennifer Lopez aggiunge maggiore consistenza umana e sentimentale alla storia: i problemi che tormentano la quarantenne divorziata e strozzata dai debiti, aggiungono sfumature interessanti alla consueta parabola di vendetta implacabile compiuta dal muscoloso protagonista.
Il difetto maggiore del film sta quindi nel suo essere un po’ troppo sospeso tra thriller-action e noir, non riuscendo a cogliere in modo interessante proprio il senso di disperazione umana del suo protagonista (evidente in altre pellicole).
A far da contorno ai due protagonisti, alcuni comprimari evidentemente “in parte”, come Nick Nolte, che interpreta un personaggio a metà strada tra un mentore e una figura paterna, un’ottima Patti LuPone (leggendaria diva di Broadway) nei panni di una parrucchiera cubana in pensione e madre di J-Lo, e un perfetto Michael Chiklis (noto per la serie televisiva The Shield) nei panni di Melander, boss della banda criminale cui il nostro eroe giura vendetta. 

Elena Bartoni

 


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