
Il protagonista di The Social Network, Jesse Eisenberg, strega il Festival di Roma con una conferenza stampa-show in cui 'oscura' a suon di battute Mark Zuckerberg, il creatore di Facebook che interpreta nel film. Eisenberg ha scaltrezza e ironia da vendere, almeno quanto il suo Zuckerberg. Basti pensare a come ha liquidato alcune delle questioni più spinose sollevate dal film di David Fincher:
"Il film è misogino? No, queste comunità di appassionati di computer sono molto centrate sugli uomini e il film parla dei creatori di Facebook che erano soprattutto maschi, tutto qui".
Se ha dato fastidio ai veri protagonisti della vicenda? "Nient'affatto. Tutti abbiamo pensato che avrebbe reagito male nel vedersi nel film, ma è stato esattamente il contrario: Zuckerberg ha affittato un intero cinema di Palo Alto per far vedere il film ai suoi dipendenti. Mi ha pure fatto avere un messaggio tramite un mio cugino che lavora per la sua società. Diceva che The Social Network gli era piaciuto tantissimo. Non l'ho conosciuto personalmente ma, mi piacerebbe. So, poi, che anche i gemelli Winklevoss non si sono persi una proiezione ovunque si trovassero. Deve essergli proprio piaciuto tanto".
E se Zuckerberg qualche nemico deve esserselo fatto nella scalata al successo, Eisenberg dorme sogni tranquilli: "Sono ebreo, non posso avere nemici ad Hollywood, ma in altri posti si".
Eisenberg scherza poi sul fatto che la critica americana abbia giudicato da Oscar la sua performance: "è stata mia madre: molto carina a scrivere quelle cose su di me nel suo blog".
E' iscritto a Facebook? "L'ho usato solo per qualche settimana in preparazione al mio ruolo, ma non so che potrei farmene: c'è già abbastanza gente che fa le pulci alla mia vita privata. Lo usa mia sorella e, a differenza mia che me ne sto da solo davanti al televisore, ha migliorato le sue relazioni sociali".
Zuckerberg gli sta simpatico: "In America, dopo il film, lo consideriamo una specie di eroe. Non credo che tradisca gli amici veramente. È solo che l'amicizia non rientra nell'ordine delle sue priorità. Il suo interesse principale è Facebook. Non è un buono nè un cattivo amico ma solo un grande leader che porta avanti il suo progetto".
Per quanto riguarda il carattere di Zuckerberger: "Va capito che lui è proprio il personaggio che va alle feste e si mette da parte e non parla. Forse proprio per questo è stato capace di creare un social network basato sul come ci si deve relazionare, un affare che ora vale miliardi di dollari"
Sulle frasi rivolte alla sua ragazza nel blog (l'inizio del film ndr): "Chi di noi, a 19 anni, non ha mai pensato certe cose di una ragazza?". A proposito della scena, che diede il via di fatto alle riprese, Eisenberg conserva un ricordo indelebile: "L'abbiamo ripetuta 99 volte".