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Presentazione romana di Forever Young, il film di Fausto Brizzi su giovani e “finti giovani” di oggi.

03/03/2016 | Interviste |
Presentazione romana di Forever Young, il film di Fausto Brizzi su giovani e finti giovani di oggi.

Anteprima romana questa mattina per Forever Young, la nuova commedia diretta da Fausto Brizzi interpretata da Sabrina Ferilli, Luisa Ranieri, Fabrizio Bentivoglio, Teo Teocoli, Lillo Petrolo, Lorenza Indovina, Sefano Fresi, Claudia Zanella.
Il film si basa su una verità di grande attualità: oggi siamo tutti, più o meno, alla ricerca della giovinezza perduta. Se sei giovane sei “in”, se sei vecchio sei “out”.
Quasi non esistono più gli adulti ma i ‘giovani’ e i ‘finti giovani’: è la presa di coscienza che ha ispirato Fausto Brizzi nella realizzazione del film. 
La commedia intreccia appunto le storie di un gruppo di finti giovani, i cosiddetti “Forever Young”. Fausto (Teo Teocoli) è un avvocato settantenne, energico e pimpante da sempre appassionato di sport e in particolare di maratona. Ma la sua vita cambia di colpo quando scopre che sta per diventare nonno grazie a sua figlia Marta (Claudia Zanella) e a suo genero Lorenzo (Stefano Fresi). Poi c’è Angela (Sabrina Ferilli), estetista di 49 anni che intreccia una storia con il ventenne Luca (Emanuel Caserio), osteggiata dalla mamma di lui, Sonia (Luisa Ranieri), sua migliore amica. Poi c’è Diego (Lillo), un dj radiofonico di mezza età che deve affrontare gli anni che passano e la concorrenza di un giovanissimo rivale (Francesco Sole). Infine c’è Giorgio (Fabrizio Bentivoglio) che ha 50 anni e sta con una ragazza molto più giovane lui (Pilar Fogliati) ma finisce per tradirla con una coetanea quasi cinquantenne (Lorenza Indovina), che sente molto più ‘vicina’.
    
Noi di “Voto 10” abbiamo incontrato il regista e il cast durante una simpatica e scanzonata conferenza stampa all’Hotel Bernini della capitale. Fausto Brizzi era accompagnato da una nutrita rappresentanza del cast che vedeva i “Forever Youg” Teo Teocoli, Fabrizio Bentivoglio, Lorenza Indovina, accanto al più giovane Stefano Fresi, e ai veri giovani del film, Emanuel Caserio, Francesco Sole e Pilar Fogliati.
Forever Young uscirà nelle sale giovedì 10 marzo distribuito da Medusa Film.

Il primo a essere chiamato in causa è Fausto Brizzi. Questo è un film un po’ diverso con un finale un po’ più amaro…
Fausto Brizzi: “I ‘Forever Young’ sono effettivamente irrecuperabili, non ci poteva essere un lieto fine, questa volta c’è un po’ di sana cattiveria. Alcuni personaggi sono davvero irrecuperabili, altri invece ci provano a cambiare rotta. Io questi ‘Forever Young’ li riconosco, ce ne sono molti, anche in questa sala… (ride e si guarda intorno)”.

La curiosità viene spontanea. Qual è il segreto di ognuno di voi per rimanere “Forever Young”?
Risponde per prima una delle più giovani del gruppo, Pilar Fogliati, che nel film interpreta la ragazza ventenne del maturo Giorgio: “Fare le sei del mattino, tutte le sere! Seriamente, penso che il segreto sia leggere…”
Immediata la domanda del collega Stefano Fresi: “E cosa leggi?”
Pilar: “Libri che mi interessano, se rimane giovane il cervello, allora resti giovane davvero”.

Prende la parola Lorenza Indovina: “Io sinceramente non mi sento una ‘Forever Young’ sono una cinquantenne (compirò 50 anni a ottobre), certo ho cura di me, cerco di star bene ma nient’altro”.

La parola passa a Lillo: “A me viene talmente naturale essere immaturo, io non sono un cinquantenne che vuole fare il giovane, io non penso mai di essere un cinquantenne! Io a casa ad esempio ho l’hobby di dipingere miniature di soldatini, e sembra una cosa innocua, ma appena mia moglie esce, io con quei soldatini ci gioco proprio! Sto messo veramente male, sono da psicologo! Comunque vorrei dire una cosa su Fausto (Brizzi), la casa che nel film vedete come la casa del mio personaggio di Diego DJ, in realtà è la sua casa!”.

Interviene Brizzi: “Si, io sono così infantile che a 70 anni diventerò come il personaggio di Teo e andrò sui campi da tennis a rubare i punti!”.

Fabrizio Bentivoglio: “Nemmeno io mi sento un ‘Forever Young’. Magari a 70 anni farò la fine di Teo ma per ora non mi sento un Forever Young”.

Stefano Fresi: “Io non mi sento un Forever Young, ho 42 anni, sto benissimo ne miei 42, se penso a quando ne avrò 50 è solo per essere sicuro di vivere i futuri 8 anni! Viva quelli che stanno bene nella loro età”.

Interviene il giovane Francesco Sole: “Io sono giovane, per noi giovani voi fate veramente paura, io ho sinceramente paura degli over 35, dei quarantenni, cinquantenni, sessantenni e oltre che si approcciano alle tecnologie dei ventenni. Secondo me perde di credibilità mia mamma che mi manda per whatsapp un messaggio vocale con 7 minuti di una litigata e non voglio mio padre tra gli amici di Facebook. Io poco tempo fa sono andato dal tatuatore a farmi un tatuaggio con la scritta ‘Forever Young’ e mi sono sentito tanto ‘Forever Young’. Per me è stata un’emozione forte fare questo mio primo film, quindi me lo sono tatuato, era un’emozione che mi volevo tatuare sulla pelle.

Una battuta che dà l’assist a Stefano Fresi: “E se ti proponevano di fare un film come Bello, onesto, emigrato Australia sposerebbe compaesana illibata che facevi?”

La palla passa a Teo Teocoli: “In tutta questa compagnia io sono il più vecchio, ho 71 anni, il mio lavoro mi mantiene giovane, ma per restare giovane devi fare un lavoro che ti piace molto. A 70 anni io sono ‘Forever’ e basta,  non mi scalfisce nulla, ho i miei pensieri, la mia famiglia da curare, ho tre figlie femmine. Io ho 70 anni, faccio il mio lavoro e fisicamente mi mantengo bene ma quello è un fatto di salute. La mia libertà è stata assoluta, per tutta la vita. La mia vita è stata sempre libera, non ho fatto trenta film ma sono sempre stato coerente e ho anche pagato per questo. Mi sento normale, giovanile, con tutto quello che faccio per curare la mia età. Poi non è uno scandalo dire ‘Forever Young’, tutti devono cercare di rimanere giovani! Io dico viva i ‘Forever Young’ e non abbasso i ‘Forever Young’!.

Una domanda per Fausto Brizzi, il progetto di questo film è solo cinematografico o avevi pensato anche a una serie televisiva per esempio?
Fausto Brizzi: “Si, una serie verrebbe benissimo, il tema è molto attuale e molto serializzabile. Ci tenevo a dire e vorrei che lo scriveste che in questo periodo ci sono buoni film italiani in sala, ed è un cinema molto di sceneggiatura. I film buoni si fanno con buone sceneggiature mi riferisco ad esempio a Lo chiamavano Jeeg Robot o a Perfetti sconosciuti. I film buoni si fanno con buoni copioni e spesso in Italia ce lo dimentichiamo. Ringrazio pubblicamente gli sceneggiatori Marco Martani e Edoardo Falcone che mi hanno aiutato a scrivere questo copione più cattivo del solito”.

La storia più positiva nel film è quella del personaggio di Teo Teocoli. La famiglia è un elemento “Forever Young”?
Fausto Brizzi: “La famiglia è l’unico antidoto. Anche se mia nonna la preferivo quando faceva le marmellate, preferisco i nonni che badano ai nipoti piuttosto che quelli che vanno a pilates. Prendere consapevolezza dei propri ruoli all’interno del nucleo familiare è importante”.

Teo Teocoli: “Io per esempio ho un vecchio telefono cellulare preso con i punti dell’Esselunga  e le mie figlie mi prendono in giro perché i tasti fanno “bip” quando li tocchi. Ma a me serve per telefonare e per ricevere telefonate. Quando ho visto persone mostrare il biglietto del treno al controllore con il cellulare, sono caduto a terra! Non riesco a fare queste cose, vado sempre in giro con le monete in tasca per pagare il parcheggio”.

Quanto incide il potere, la ricchezza, il ceto sociale sull’essere ‘Forever Young’?
Fausto Brizzi: “Io penso che incida poco il ceto sociale. E’ una cosa diffusa tra tutte le categorie, magari in alcune di più, come i politici, ma credo sia trasversale e inquietante. Si sono estinti i nonni, come 65 milioni di anni fa i dinosauri, spero che qualcuno come in Jurassic Park tenga un embrione e li rigeneri”.

Lillo: “Io volevo aggiungere qualcosa sulle persone di una certa età che usano la tecnologia. Mia mamma mi ha detto che si era fatta un selfie e me lo ha inviato, ma era la foto di un lampione perché si era dimenticata di girare lo smartphone!”.

Cosa c’è di sbagliato oggi nei ‘Forever Young’?
Fausto Brizzi “Nulla, ma io trovo terrificanti per esempio gli uomini che si tingono la barba, è una cosa che si vede (Lillo interviene negando di usare la tintura per la barba). E ora non firmo più autografi da anni perché mi chiedono pochi autografi e molti selfie”.

Teo Teocoli: “Comunque non so come è la realtà qui a Roma, ma a Milano questo fenomeno non è così diffuso. A Milano è pieno di periferie con anziani che fanno una vita normalissima e stanno benissimo, per la maggior parte delle persone è tutto normale, i nonni sono sempre i nonni. Certo, i tempi sono cambiati ma c’è tanta gente che invecchia tranquillamente, si mettono il loden, il giubbino di renna, vanno a teatro…”

Stefano Fresi interviene: “Ah, ma quelli ricevono la pensione!”.

La conclusione spetta a Teocoli: “Ma io sono l’unico anziano qui e posso dire che non è tutto tragico!”.

Elena Bartoni 
 

 


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