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Money Monster – L'altra faccia del denaro - Recensione

13/05/2016 | Recensioni |
Money Monster – L'altra faccia del denaro - Recensione

Finanza e finzione: parole che iniziano con la stessa lettera ed hanno la stessa assonanza. Semplicemente un caso oppure no, fatto sta che il nuovo film diretto da Jodie Foster è la dimostrazione di come i due termini viaggino sulla stessa linea d'onda. Cinico, crudele, concetrato più sul messaggio che esprime tra le righe che sulla tensione, Money Monster – L'altra faccia del denaro, è un'opera tosta, l'occhio critico della società americana su un tema che ha interessa il mondo intero.

Il protagonista è Lee Gates (George Clooney), conduttore di uno show televisivo che si occupa di finanza, commenta l'andamento della borsa e consiglia gli investimenti, il tutto in un clima ridicolo e divertente. Un giorno però, un giovane investitore, Kyle Budwell (Jack O'Connell), che ha perso tutto quello che aveva, irrompe in trasmissione, si barrica nello studio durante una diretta, gli punta una pistola alla testa e lo costringe ad indossare un gilet imbottito di esplosivo. L'unica possibilità per Gates è dare risposte all'attentatore, capire con lui cos'è accaduto e chi è il responsabile.

Giornalismo spazzatura versus giornalismo serio. Truffare gli spettatori o dir loro la verità? Il mestiere del giornalista dovrebbe essere fondato proprio su quest'ultimo aspetto ed è su di esso che Jodie Foster si concentra, descrivendolo però, a modo suo.

Per la regista e gli sceneggiatori (Jamie Linden, Alan DiFiore, Jim Kouf) dire il vero, agire senza nascondere le cose, è possibile solamente con una minaccia di morte. In un'escalation di violenza psicologica e morale, più che fisica, Money Monster si sviluppa in un crescendo di fatti, più che di tensione.

Ciò che si avverte poco, rispetto ai soliti thriller, è infatti il suo ritmo. Bombardati da messaggi nei videowall, grafici economici, numeri ed algoritmi complicati che i grandi professionisti del settore usano come arma contro i ''comuni mortali'', Lee Gates e Kyle Budwell diventano portavoce dei più deboli, ed ecco che il tono ridicolo dei primi minuti, si fa immediatamente serio.

La vita di un uomo vale meno dei soldi, il denaro è potere e il potere si acquisice con i ''verdoni'', questo il messaggio spiccio che Money Monster vuol dare. La ''money'' è un mostro, imbruttisce l'essere umano, che diventa avido ed egoista, nonché spettatore della vita degli altri, marionetta in un teatro chiamato vita quotidiana, che gode della violenza e degli scoop ai danni di altri.

Clooney è il grande mattore, che tratteggia la figura dell'idiota, scoprendosi però a fare la cosa giusta, a fargli da spalla un'ottima Julia Roberts, la ''regista'' della puntata, la direttrice d'orchestra che sa toccare le note e tonalità giuste. Interpretazioni, regia e montaggio si amalgamano e riescono ad entrare in sintonia, dando il giusto tono all'opera, un film che usa la finzione per raccontare la verità, riuscendoci in pieno.

Alice Bianco

 


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