Proseguirà anche con E' Stata la Mano di Dio la collaborazione tra Toni Servillo e Paolo Sorrentino. Il regista ha annunciato diversi mesi fa la nascita del suo nuovo progetto, con le riprese già partite la settimana scorsa a Napoli, e al suo interno reciterà anche l'artista campano. La partenership tra Servillo e il Premio Oscar Sorrentino è iniziata nel 2001 con L'Uomo in più ed è proseguita nel 2004 con Le conseguenze dell'amore. L'anno dopo l'attore ha recitato nel film tv Sabato, domenica e lunedi tornando a lavorare con il regista tre anni dopo per Il Divo. Nel 2013 e nel 2018 Servillo ha recitato in La Grande Bellezza e in Loro.
Sorrentino dirigerà per Netflix E' stata la mano di Dio, la pellicola che, come si evince dal titolo, richiama a gran voce il Pibe de Oro Diego Armando Maradona. L'opera sarà prodotta dallo stesso Sorrentino e da Lorenzo Mieli per conto di The Apartment.
La trama del film non è stata rivelata.
Sorrentino, circa il progetto, ha spiegato: "Sono emozionato all'idea di tornare a girare a Napoli, vent'anni esatti dopo il mio primo film. È stata la mano di Dio è, per la prima volta nella mia carriera, un film intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e doloroso. Sono felice di condividere questa avventura col produttore Lorenzo Mieli, la sua The Apartment e Netflix. La sintonia con Teresa Moneo, David Kosse e Scott Stuber di Netflix, sul significato di questo film, è stata immediata e folgorante. Mi hanno fatto sentire a casa, una condizione ideale, perché questo film, per me, significa esattamente questo: tornare a casa".
Sorrentino dirigerà per Netflix E' stata la mano di Dio, la pellicola che, come si evince dal titolo, richiama a gran voce il Pibe de Oro Diego Armando Maradona. L'opera sarà prodotta dallo stesso Sorrentino e da Lorenzo Mieli per conto di The Apartment.
La trama del film non è stata rivelata.
Sorrentino, circa il progetto, ha spiegato: "Sono emozionato all'idea di tornare a girare a Napoli, vent'anni esatti dopo il mio primo film. È stata la mano di Dio è, per la prima volta nella mia carriera, un film intimo e personale, un romanzo di formazione allegro e doloroso. Sono felice di condividere questa avventura col produttore Lorenzo Mieli, la sua The Apartment e Netflix. La sintonia con Teresa Moneo, David Kosse e Scott Stuber di Netflix, sul significato di questo film, è stata immediata e folgorante. Mi hanno fatto sentire a casa, una condizione ideale, perché questo film, per me, significa esattamente questo: tornare a casa".