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Un giorno questo dolore ti sarà utile presentato a Roma

23/02/2012 | News |
Un giorno questo dolore ti sarà utile presentato a Roma

Presentato alla casa del Cinema di Roma Un giorno questo dolore ti sarà utile. Presenti in sala il regista Roberto Faenza, Peter Cameron, autore del romanzo da cui il film è tratto, il produttore Elda Ferri e l’amministratore delegato di Rai Cinema Paolo del Brocco.
Frutto di una produzione Italia-Usa (Jean Vigo Italia e Four of a Kind Production) il film, girato interamente a New York, è la storia di un adolescente malinconico ed irrequieto che alle soglie dei diciotto anni non sa bene cosa fare della sua vita e del suo futuro, ma è convintissimo di non voler ripercorrere i passi dei propri genitori e conformarsi a quello che gli adulti gli spacciano per “normalità”. L’autore di questo romanzo di formazione si dice convinto che il suo protagonista non sia un personaggio atipico, sottolineando piuttosto l’originalità e l’unicità di ognuno, rifiuta altrettanto l’idea che si tratti un nuovo Giovane Holden, definizione dei critici che non sente affatto propria nonostante, durante la scrittura dello stesso, abbia sentito più volte l’impressione che, una volta terminato, il suo lavoro avrebbe subito il peso di paragoni simili. Se solo fosse stato uno scrittore più metodico, ha continuato Cameron, questo non sarebbe dovuto essere il suo terzo libro, ma il primo, eppure 25 anni sono dovuti passare dalla sua giovinezza perché ne avesse una visione critica e riflessiva.
Dal canto suo Faenza ha sottolineato le difficoltà di girare negli Stati Uniti ed in particolare a New York. Le 6 settimane di lavorazione si sono contraddistinte per un organizzazione del lavoro estremamente rigorosa col il pieno rispetto dei preventivi;  fare cinema nella Grande Mela è sempre più complesso a causa delle union che si oppongono in ogni modo alle produzioni intenzionate ad impiegare tecnici e maestranze straniere quando in Italia le grandi produzioni americane riescono invece a far lavorare praticamente chiunque. Anche nella scelta del protagonista Faenza ha dovuto superare l’ostilità del primo produttore americano; convinto che Toby Regbo, non fosse sufficientemente famoso il regista si è visto chiedere “Decido io e decidi tu?”. Faenza ovviamente ha risposto “Decido io” e per contro si è dovuto cercare un nuovo produttore.
Soddisfatto del tour che il film sta iniziando nelle scuole, il regista ha voluto sottolineare come il suo sia anche un ritratto crudele degli adulti contemporanei; i nuovi genitori, incapaci di assumere il ruolo di guida nei confronti dei figli, gli provocano sensazioni di pena e tenerezza allo stesso tempo, sentimenti ben lontani da quelli mostrati nel suo primo lavoro, “Escalation” (1968), dove a prevalere era la rabbia.
Note in chiusura per l’amministratore delegato di Rai Cinema, Paolo del Brocco, ovviamente entusiasta del lavoro, si è detto convinto che fosse stato fatto il massimo per un progetto di qualità in cui hanno creduto da subito e in cui molto hanno investito in fase di produzione e promozione, come testimoniano le 200 copie con cui il film uscirà nelle sale italiane.

Daniele Finocchi

 


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