Biografia di Pedro Almodovar
Nasce a Calzada de Calatrava, il 24 Settembre del 1949, ma emigra in Estremadura all’età di nove anni. Lì studia presso frati Francescani e Salesiani, dopodichè a sedici anni si trasferisce a Madrid per frequentare la scuola nazionale di cinema. Purtroppo la sua aspirazione di diventare regista fu bloccata dalla chiusura della scuola, voluta dal dittatore Francisco Franco. Almodovar si dedicò quindi a diversi lavori per mantenersi, per poi impiegarsi a tempo pieno nella Telefònica, la compagnia telefonica nazionale spagnola. All’inizio degli anni ’70 accresce il suo interesse per cinema sperimentale e teatro d’avanguardia. Entra perciò nel gruppo teatrale Los Goliardos (dove incontra Carmen Maura), ma scrive anche fumetti e pubblica per riviste di contro-cultura. Inizia a girare filmini amatoriali con una cinepresa super 8 acquistata a 22 anni, e nel 1974 inizia a realizzare veri cortometraggi. Sono corti a tematica esplicitamente sessuale e privi di colonna sonora, come “La caduta di Sodoma” (1975) e “La stella” (1977). Nel 1978 realizza il suo primo lungometraggio in super 8 “Folle…folle…folle Tim”, girato insieme al suo primo corto in 16mm: “Salomè”. Gli attori principali, Carmen Maura e Felix Rotatea, lo aiuteranno a raccogliere soldi per il suo esordio nel cinema professionale. Si tratta di “Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio” (1980). Seguono le commedie “Labirinto di passioni” (1982), “L’indiscreto fascino del peccato” (1983), e “Che ho fatto io per meritare questo?” (1984). Il seguito degli anni ’80 è denso di opere dai tratti drammatici, sempre con l’attore Antonio Banderas in ruoli principali: “Matador “ (1986), “La legge del desiderio” (1987), il pluripremiato “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” (1988, per lui David di Donatello come miglior regista straniero), “Légami” (1989). Il decennio seguente è ancora all’insegna del binomio drammatico/commedia con i film “Tacchi a spillo” (1991), “Kika” (1993) e “Il fiore del mio segreto” (1995). Nel 1997 la regia di “Carne tremula gli vale il nastro d’argento come regista del miglior film straniero, mentre nel 1999 “Tutto su mia madre” ottiene numerosi riconoscimenti tra cui un premio a Cannes per la regia. Molti i premi anche per “Parla con lei” (2002), incluso l’Oscar per la sceneggiatura originale dello stesso Almodovar. Nel 2005 vince ancora un Nastro d’Argento per la regia del miglior film straniero grazie a “La mala educacion” (2004), e ulteriore incetta di premi arriva nel 2006 con “Volver”. Quest’ultimo peraltro premiato a Cannes per la sceneggiatura di Almodovar e riceve il Nastro d’Argento per miglior film europeo. Dopo “Gli abbracci spezzati” con Penelope Cruz nel 2011 è la volta del thriller “La pelle che abito”, interpretato da Antonio Banderas.
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