Biografia di Victoria Abril
Nata a Madrid nel 1959, Victoria Mérida Rojas (vero nome di Victoria Abril) inizia a studiare danza classica all’età di otto anni, a quattordici anni partecipa a due programmi della televisione spagnola “Uno, dos, tres, responda otra vez” e “625 lineas” che la costringono ad abbandonare il balletto. Debutta al cinema nel 1975 poco più che quindicenne nel film Obsesión di Francisco Lara Polop, l’anno dopo è la giovane regina Isabella nel film Robin e Marian di Richard Lester con Sean Connery e Audrey Hepburn. Nel 1977 è la protagonista del film Cambio di sesso di Vicente Aranda. Negli anni seguenti diventa l’attrice preferita del regista spagnolo che la chiama ad interpretare La muchacha de las bragas de oro (1980), Asesinato en el Comité Central (1982), Il tempo del silenzio (1986), El Lute: o cammina o schiatta (1987) che le fa vincere il premio come migliore attrice al Festival di San Sebastian, Si te dicen que caí (1989), Amantes (1991) per cui vince il premio come migliore attrice al Festival di Berlino, Intruso (1993), Libertarias (1995).
L’attrice stringe un altro importante sodalizio con Pedro Almodóvar con il quale gira Legami! (1990), Tacchi a spillo (1991), Kika – Un corpo in prestito (1993).
Lavora con molti registi importanti: Jean-Jacques Beneix che la dirige ne Lo specchio del desiderio (1983), Nagisa Oshima che la vuole in Max amore mio (1986), Barry Levinson che la dirige in Jimmy Hollywood (1994), Josiane Balsko che la dirige in Peccato che sia femmina (1995).
Nel 1995 vince il premio Goya come miglior attrice e il premio come miglior attrice al Festival di San Sebastian per il film Nessuno parlerà di noi di Agustín Díaz Yañes.
Tra gli altri suoi film ricordiamo Tra le gambe (1999) di Manuel Gomez Pereira con Javier Bardem, 101 Reykjavik (2000) di Baltasar Kormákur, Mari del sud (2001) di Marcello Cesena, Nessuna notizia da Dio (2002) di Agustín Díaz Yañes accanto a Penelope Cruz, El séptimo día (2004) di Carlos Saura, Incautos (2004) di Miguel Bardem, Escuela de seducción (2005) di Javier Balaguer, Tirante el Blanco (2006) di Vicente Aranda.
Nel 2005 ha rivelato un sorprendente talento musicale incidendo l’album “Putcheros do Brasil” omaggio ai classici della ‘bossa nova’ che raccoglie brani indimenticabili della tradizione musicale brasiliana. Nel 2007 ha inciso un altro album “Olala!” in cui canta brani di grandi interpreti della canzone dalla vita travagliata come Edith Piaf e Berthe Sylva.
Negli ultimi anni ha recitato soprattutto in serie televisive e ha continuato a esibirsi come cantante.
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