Biografia di Gianni Agus
Nato a Cagliari nel 1917, Gianni Agus inizia la carriera di attore nella sua città dove svolge un’intensa attività filodrammatica, in seguito si trasferisce a Roma dove frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia. Esordisce in teatro nel 1938 nella compagnia di Merlini - Cialente. Nello stesso anno debutta al cinema con un parte nel film Giuseppe Verdi di Carmine Gallone.
In seguito passa al teatro di rivista partecipando a numerosi spettacoli e commedie musicali a fianco di Totò, Rascel, Macario. Lavora con Wanda Osiris in diversi spettacoli tra cui “Al Grand Hotel” (1949), “Sogni di una notte di questa estate” (1950), “Gran Baraonda” (1952). Nella stagione 1954-1955 partecipa alla commedia musicale “Giove in doppiopetto” di Garinei e Giovannini accanto a Carlo Dapporto e Delia Scala. Passa a lavorare per la televisione dove partecipa a operette ridotte per la TV come “Al cavallino bianco” e “Il paese dei campanelli”. In televisione affianca spesso personaggi di spicco come Peppino De Filippo nella trasmissione musicale “Scala reale” (1966) o Paolo Villaggio nella trasmissione “Giandomenico Fracchia” (1975) dove dà vita a un indimenticabile ritratto del severo capufficio di Fracchia.
E’ attivo anche sul grande schermo dove, dopo il debutto del 1938, prende parte a molti film. Interpreta soprattutto commedie leggere molte delle quali accanto a Totò, Figaro qua, Figaro là (1950) di Carlo Ludovico Bragaglia, I due marescialli (1961) di Sergio Corbucci, Totò e Cleopatra (1963) di Fernando Cerchio, Le motorizzate (1963) di Marino Girolami. Nel 1961 si fa notare nel film Il federale di Luciano Salce accanto a Ugo Tognazzi. Negli anni seguenti prende parte a molti film fino all’ultima apparizione nel 1990 nella commedia Matilda di Giorgio Magliulo e Antonietta De Lillo.
Negli anni Settanta e Ottanta torna al teatro, tra i suoi spettacoli più importanti ricordiamo “L’opera da tre soldi” di Brecht per la regia di Giorgio Strehler al Piccolo Teatro (1973) e “Così è (se vi pare)” di Pirandello per la regia di Giancarlo Sepe (1983).
E’ morto a Roma il 5 marzo del 1994.
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