Biografia di Antonio Albanese
Antonio Albanese, talento puro, un comico “sui generis”, un comico che fa riflettere con un personale e irresistibile modo di fare satira, un comico “ambivalente”: da un lato una travolgente esuberanza fisica (i tic e gli scatti, i balli frenetici, la mimica facciale che stravolge i lineamenti), dall’altro un candore infantile e ingenuo, dai toni talvolta malinconici, talvolta surreali.
Nato a Olginate (Lecco) nel 1964 da una famiglia di origine siciliana, Albanese si iscrive alla Scuola d'Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano dove si diploma nel 1991. Durante gli anni di studio, comincia provare il personaggio di Epifanio. Un giorno ruba un cappotto in sartoria e va a recitare allo “Zelig” che diviene il suo trampolino di lancio. Per alcuni anni è molto attivo in teatro.
Nel 1991 partecipa al cortometraggio Il viaggiatore cerimonioso di Giuseppe Bertolucci.
Nel 1992 debutta con il suo spettacolo teatrale “Uomo”.
Nel 1992-93 porta i personaggi di Alex Drastico e di Epifanio nel programma televisivo “Su la testa” con Paolo Rossi.
Tra il 1993 e il 1994 partecipa alla trasmissione “Mai dire gol”. I suoi personaggi divengono famosi: il candido Epifanio, l’irrequieto Alex Drastico, il telecronista-ballerino foggiano Frengo, il giardiniere di villa Berlusconi Pier Piero.
Nel 1994 è in teatro con lo spettacolo “Salone Meraviglia”, nello stesso anno esce il suo libro “Patapim e Patapam”.
Nel 1994 partecipa per il secondo anno alla trasmissione “Mai dire gol”.
Tra il 1994 e il 1995 prosegue la tournée teatrale dello spettacolo “Salone Meraviglia”.
Nel 1993 appare per la prima volta al cinema in Un’anima divisa in due di Silvio Soldini ma è nel 1996 che si fa notare al cinema con Vesna va veloce diretto da Carlo Mazzacurati in cui interpreta un personaggio “serio” che rende con toccante intensità.
Il 1997 segna il suo debutto nella regia cinematografica con Uomo d'acqua dolce di cui è co-autore, regista e interprete. Nello stesso anno porta sulle scene un nuovo spettacolo teatrale, “Giù al Nord”.
Nel febbraio 1998 interpreta il cortometraggio Dead Train di Davide Marengo. Intanto le repliche di “Giù al Nord” ottengono molto successo. Sempre nel 1998, Albanese interpreta un episodio del film Tu ridi dei fratelli Taviani (“Felice” tratto da una novella di Pirandello) dove ancora una volta veste i panni di un personaggio a metà strada tra il comico e il drammatico.
Nel 1999 esce il film La fame e la sete di cui è ancora una volta co-autore, regista e interprete. Vestendo i panni dei tre gemelli Alex, Ivo e Pacifico, Albanese ha la possibilità di giocare ancora con le sue straordinarie doti di trasformismo. In primo piano c’è sempre il lavoro sul corpo; quasi a cercare un “epicentro fisico” per ogni personaggio: come dimenticare il collarino di Ivo, la pancia di Alex, la giacchetta stretta di Pacifico?
Nel 2000 è l’interprete accanto a Fabrizio Bentivoglio del film La lingua del santo di Carlo Mazzacurati. Due anni dopo torna nella doppia veste di regista e interprete con il film Il nostro matrimonio è in crisi.
Nel 2003 torna in TV con il programma “Non c’è problema” su Raitre.
Nel 2004 è diretto da Giulio Manfredonia nel film E’ già ieri, nel 2005 lavora con Pupi Avati che lo dirige nel film La seconda notte di nozze, nello stesso anno torna a lavorare in TV con la Gialappa’s Band dove da vita a nuovi personaggi.
Nel 2007 è tra gli interpreti di Manuale d’amore 2 di Giovanni Veronesi e torna a lavorare con Silvio Soldini in Giorni e nuvole accanto a Margherita Buy. Nel 2008 offre un’intensa prova ancora in un ruolo serio nel film Questione di cuore diretto da Francesca Archibugi in cui recita accanto a Kim Rossi Stuart.
Nel 2011 con Qualunquemente porta sul grande schermo il personaggio di Cetto La Qualunque, politico calabrese depravato, corrotto e colluso con la mafia con cui ha avuto grande successo nello show televisivo di Fabio Fazio “Che tempo che fa”.
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