Biografia di Giorgio Albertazzi
E’ uno degli attori più rappresentativi del teatro italiano, ma è anche regista, sceneggiatore, riduttore di romanzi per la televisione e autore teatrale, Giorgio Albertazzi è uno dei nomi di punta non solo del teatro ma del mondo della cultura italiana.
Nato a San Martino a Mensola (Firenze) nel 1923, Albertazzi vive in campagna fino a diciott’anni. Nel 1945 appena finita a guerra, fonda con Titta Foti il primo teatro anarchico italiano, dopo un anno viene arrestato per collaborazionismo militare trascorre due anni in carcere. In seguito torna Firenze frequenta la facoltà di architettura e comincia a recitare.
Nel cinema debutta giovanissimo nel 1951, tra i suoi primi film ricordiamo Articolo 519 Codice Penale di Leonardo Cortese, Don Camillo di Julien Divivier, Il mercante di Venezia di Pierre Billon e Giorgio Capitani, Lorenzaccio di Raffaello Pacini.
Ma la vera popolarità la raggiunge grazie al teatro, il suo vero primo spettacolo è “Troilo e Cressida” (1949) di William Shakesperare per la regia di Luchino Visconti con scene e costumi di Franco Zeffirelli. Tra i numerosissimi spettacoli successivi ricordiamo “Il misterioso intruso” (1949) di Tennessee Williams, “Peer Gynt” (1950) di Erik Ibsen, “Sogno di una notte di mezza estate” (1952) e “Romeo e Giulietta” (1954) di William Shakespeare, “Edipo a Colono” (1952) di Sofocle, “Sei personaggi in cerca d’autore (1955) di Luigi Pirandello. Nel ’56 offre una grande interpretazione, accanto ad Anna Proclemer (con cui ha fondato una sua compagnia) di un’opera moderna, “Un cappello pieno di pioggia” di Michael Vincent Gazo per la regia di Luigi Squarzina, cui segue nel ’57 “La figlia di Iorio” di D’Annunzio sempre per la regia di Squarzina.
Continua a lavorare occasionalmente anche per il cinema, da ricordare le sue interpretazioni ne L’anno scorso a Marienbad (1961) di Alain Resnais, in Eva (1962) di Joseph Losey e in Ti ho sposato per allegria (1967) di Luciano Salce.
Importante è la sua attività televisiva dove ottiene grandi consensi in commedie realizzate appositamente per il piccolo schermo. Ricordiamo “L’ereditiera” (1957) di Mario Landi, “La foresta pietrificata” di Franco Enriquez, “Pietà di novembre” di Valerio Zurlini e Lino Procacci, “Maria Stuarda” diretta da Fenoglio, tutte realizzate nel 1968. Ricordiamo ancora importanti produzioni televisive come “L’idiota” da Dostoevskij (1959) diretto da Vaccari e “Vita di Dante” (1965) di Cottafavi.
Continua instancabile a calcare i palcoscenici teatrali, fra i suoi spettacoli teatrali ricordiamo: “All’angelo azzurro” (2000/2001) di Giuseppe Manfridi per la regia dello stesso Albertazzi, “Falstaff e le allegre comari di Windsor” (2001) di Shakespeare per la regia di Gigi Proietti, “Giulio Cesare di Shakespeare per Giorgio Albertazzi” (2001) per la regia di Antonio Calenda, “Il mondo di Mr. Peters” (2003) di Arthur Miller regia di Enrico Maria La Manna, “Intorno a Dante” (2003) di Giorgio Albertazzi.
Le sue più recenti prove cinematografiche sono nei film Tutta la conoscenza del mondo (2001) di Eros Puglielli, L’avvocato De Gregorio (2003) di Pasquale Squitieri, Ora e per sempre (2004) di Vincenzo Verdecchi, C’è chi dice no (2010) di Giambattista Avellino.
Tra il 2004 e il 2005 Albertazzi è apparso in televisione accanto a Dario Fo nel programma “Il teatro in Italia” viaggio televisivo alle radici del teatro italiano.
Tra i suoi più recenti spettacoli ricordiamo “Le memorie di Adriano” tratto dal libro di Marguerite Yourcenar.
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