Biografia di Gianni Amelio
Regista sensibile e rigoroso al tempo stesso, dalle scelte coerenti e dall’impronta personalissima, questo è prima di tutto Gianni Amelio, regista di pochi film ma tutti di indubbia qualità. Nasce a San Pietro Magisano (Catanzaro) nel 1945 e si trasferisce ancora giovane a Roma. Qui, compie il suo apprendistato lavorando come aiuto di alcuni importanti registi ed inizia a girare alcuni corti. Nel 1970 gira il suo primo film per la televisione (in 16mm), “La fine del gioco”, seguito da “La città del sole” (1973), il documentario “Bertolucci secondo il cinema” (1976), “La morte al lavoro” (1978), “Effetti speciali” (1978) e “Il piccolo Archimede” (1979).
Uno spiccato senso di coscienza civile anima le sue opere fin dall’inizio. Del 1982 è il suo primo film per il grande schermo, Colpire al cuore interpretato da Jean-Louis Trintignant nei panni di un uomo reduce dal terrorismo che vive un difficile rapporto col figlio adolescente. Al centro del successivo I ragazzi di via Panisperna (1988), la rievocazione delle vicende umane dei fisici italiani Fermi, Majorana, Pontecorvo, Amaldi, Segrè. Nel seguente Porte aperte il regista tocca lo scottante tema della pena di morte, raccontando del travaglio interiore del giudice Gian Maria Volonté alle prese con un omicida reo confesso, durante il fascismo. Il film, è candidato all’Oscar come miglior film straniero nel 1991. Il 1992 è l’anno de Il ladro di bambini, la prima volta di Amelio con Enrico Lo Verso nei panni di un carabiniere messo a scorta di due bambini in un lungo viaggio da Nord a Sud per raggiungere l’orfanotrofio. Il film ottiene importanti riconoscimenti tra cui il Gran Premio Speciale della Giuria a Cannes, il David di Donatello per la migliore regia e il Nastro d’Argento per la migliore regia e la migliore sceneggiatura. Con Lamerica (Osella d’oro a Venezia e Nastro d’Argento per il migliore regista nel 1995), il regista racconta le vicende di un faccendiere italiano che, recatosi in Albania per perpetrare una truffa, diviene testimone dell’odissea di migliaia di profughi e delle loro illusioni. Il 1998 è l’anno di Così ridevano, premiato con il Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2004 Amelio firma Le chiavi di casa tratto da un romanzo di Pontiggia e interpretato da Kim Rossi Stuart e Charlotte Rampling. Nel 2009 il regista dirige La stella che non c’è con Sergio Castellitto seguito nel 2011 da Il primo uomo con Maya Sansa.
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