Fabio Fognini si ritira: Miglior modo per dire addio
Il tennista ha annunciato il suo ritiro in conferenza stampa a Wimbledon

Fabio Fognini ha appeso la racchetta al chiodo. Nella conferenza stampa che si è tenuta ieri al Media Theatre dell’All England Club di Wimbledon, il tennista 38enne ha ufficializzato la sua decisione di smettere dopo la sconfitta contro Carlos Alcaraz al primo turno dello slam londinese, in un match spettacolare.
La decisione: “Il mio sogno sarebbe stato quello di chiudere il prossimo anno a Montecarlo, con famiglia e amici. Ma così è la vita e sono comunque felice di poter dire addio qui alla mia carriera da professionista. Non giocherò altri tornei, lascio quest’oggi. E’ un qualcosa che avevo già in testa e con la mia famiglia ne abbiamo parlato. La prima settimana a Wimbledon è stata impegnativa e non ho avuto molto tempo per riflettere, ma credo che questo sia il modo migliore per dire addio”.
La partita con Alcaraz: “E’ stata una sconfitta-vittoria, che non sono mai riuscito a vivere così intensamente, perché è stato bello: la fine, gli highlights, Carlos, il mio rientro negli spogliatoi, quando tutti sono venuti a salutarmi. Sono cose che valgono più di una vittoria o di una sconfitta e farlo in questo campo qui, davanti alla mia famiglia, vale più di qualsiasi torneo vinto”.
Una carriera importante: “Questo sport mi ha accompagnato per tutta la vita e continuerà a farlo. Conserverò per sempre moltissimi bei ricordi. Ho giocato nell’era di Djokovic, Nadal e Federer: i migliori giocatori. Sono stato fortunato a vivere questa era”.
Cerchio che si chiude: “Ho fatto questo lavoro per vent’anni e non so fare altro, però penso che non potevo chiedere un’uscita migliore. La vita è un cerchio che si chiude. Serve anche coraggio per dire basta. Dopo due set con Alcaraz ero morto, ma l’inerzia della partita e la voglia di competere hanno fatto sì che io continuassi e si creasse questa cornice. Ma non potevo chiedere un’uscita migliore perché stavo competendo male: non c’erano risultati, c’erano gli infortuni. E’ la vita, è un cerchio che si chiude. Credo che ci vogliano gli attributi per dire basta e non volevo arrivare a dirlo quando il mio corpo non poteva più”.