Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: Il Mare dei Mostri – Recensione
Tornano sul grande schermo le avventure di Percy Jackson il semidio figlio di Poseidone.
Dopo aver sventato la minaccia di una guerra fra Ade e Zeus, Percy torna al campo mezzosangue insieme ai suoi inseparabili amici Annabeth (figlia di Atena) e Grover (il satiro).
Se pensate però che dopo un’impresa titanica come quella sostenuta da Percy quest’ultimo sia considerato un “Dio” vi sbagliate di grosso. Durante l’addestramento ad esempio non riesce ad avere la meglio su Clarisse, figlia del dio della guerra Ares, e torna ad essere il classico adolescente “sfigato” ed emarginato. Sconsolato e un po’ turbato Percy verrà però a conoscenza di una profezia che lo riguarda direttamente, e per salvare nuovamente l’Olimpo e i suoi compagni semidei, partirà in una nuova impresa alla ricerca del Vello d’oro in un mare di Mostri.
Diretto da Thor Freudenthal il film risulta più lento e meno avvincente del predecessore. La causa principale di questo calo è attribuibile a una sceneggiatura meno curata e più grossolana, con vuoti difficili da riempire nonostante l’uso massiccio di visual effects. Il 3D inoltre risulta quasi del tutto inutile, ad eccezione dell’esaltazione dell’aspetto rollercoaster volto ad amplificare l’effetto di determinate inquadrature, trascinando lo spettatore all’interno della scena stessa.
Il terzo capitolo è già in fase di pre-produzione e, nonostante il calo di questo secondo film, ci aspettiamo di più da una saga con un buon potenziale come quella di Percy Jackson, soprattutto che si stacchi definitivamente dal filone Potteriano e assuma un’anima e una voce tutta sua.
Eva Carducci