Marc Marquez: Sono andato gratis nel team Gresini, ecco perché

Marc Marquez in questo weekend a Motegi, in Giappone, potrebbe conquistare il suo nono titolo Mondiale. In attesa di capire come andranno le gare, il pilota spagnolo della Ducati ha rilasciato un’intervista a MotoGP.com, in cui ha parlato della sua carriera e ha svelato un importante retroscena sulla sua stagione con il team Gresini.
Se ha pensato di ritirarsi: “Sì, l’ho pensato, non riuscivo più a guidare bene e gli altri erano molto più veloci di me. Volevo fermarmi, ma da un lato ero curioso di sapere se fossi stato competitivo a bordo della moto più competitiva della griglia, la Ducati. Per fare questa scelta ho sacrificato tutto: soldi, relazioni e prestigio. Alex mi ha aiutato a prendere la decisione finale e ora forse se ne pente, perché se non mi avesse spronato ad andare in Gresini sarebbe in testa al mondiale. Mi son detto ‘provo anche solo un anno per vedere se sono ancora competitivo’. Lasciare Honda e andare gratis in una buona squadra come Gresini solo per dimostrare a me stesso che ero competitivo è stata una grande sfida, in cui ho rischiato moltissimo”.
Provarci sempre per non avere rimpianti: “Due anni fa non potevo immaginare che sarei stato in questa forma. Sono qui perché me la sto spassando e il modo in cui io mi diverto è vincendo. Adesso stiamo vincendo molto, quindi mi sento rilassato e molto fiducioso, ma so, perché l’ho provato per esperienza sulla mia pelle, che da un giorno all’altro tutto può cambiare. Se ci provi, non significa che ci riuscirai. Ma, comunque, è già un successo, perché se non ci provi, non lo saprai mai. Quando un giorno mi ritirerò, saprò che provarci più di quanto ci ho provato nella mia carriera era impossibile”.
L’errore dopo l’infortunio: “Il più grande errore dopo l’infortunio a Jerez è stato tornare troppo presto. Perché sono tornato così in fretta? Venivo da 4 titoli consecutivi e in quel momento mi sentivo invincibile, credevo che nulla potesse succedermi. E’ stato duro, ma il momento più difficile è stato quando sono tornato nel 2021: ho ricominciato a correre e non mi sentivo bene. Il mio corpo era strano, non correvo bene, sentivo il braccio dislocato male. Poi ci siamo accorti che c’era una sorta di rotazione nel braccio, perché continuavo a dire che c’era qualcosa che non andava: lo sentivo in una posizione e all’improvviso lo percepivo in un’altra. Avevo dolore tutto il giorno. Quello è stato il momento più duro, perché non avevo alcuna motivazione per andare avanti”.