Gerry Scotti: In Rai mi hanno sottovalutato. Vi spiego
Il conduttore Mediaset ha parlato del successo de La ruota della fortuna

Gerry Scotti è ancora oggi uno dei volti storici e più amati della tv italiana. Il conduttore Mediaset ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero, in cui ha parlato del momento attuale e della sua carriera.
A proposito della pensione: “Pensione? Ho un contratto ancora per due anni, poi ne parleremo. Di sicuro non farò mai un’intervista per lamentarmi che non mi fanno più lavorare. Me ne vado prima, da solo”.
In estate è stato mattatore con La ruota della fortuna, senza che la Rai mettesse un programma per fare concorrenza: “Se me li aspettavo così sprovveduti? Sinceramente, no. Anche se la Rai da tempo fa una politica di controprogrammazione più da tv commerciale che da servizio pubblico, adottando trucchetti e furbizie che si fanno per arrotondare i numeri e dire che le cose vanno bene. Io mi sono fatto questa idea: in Rai contavano un po’ troppo sulla forza di Techetechetè, che a me piace molto, per carità”.
In Rai, quindi, qualcuno lo ha sottovalutato: “Secondo me in Rai certi dirigenti nelle loro riunioni devono aver detto: “La ruota della fortuna è un vecchio format, controprogrammiamo con la nostra bella tv di una volta e sarà una lotta alla pari”. Non hanno calcolato il vecchio zio Gerry, però”.