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La Davis è ancora italiana. Volandri: Per questa ho pianto

L’Italia si conferma la superpotenza del tennis. Dopo i due trionfi di Malaga nel 2023 e nel 2024, a Bologna gli azzurri hanno vinto la terza Coppa Davis di fila, la quarta della storia. Davanti al caldissimo pubblico di casa, l’Italia si è imposta per 2-0 sulla Spagna: prima Matteo Berrettini ha battuto Pablo Carreno Busta 6-4, 6-4, poi un epico Flavio Cobolli ha avuto la meglio su Jaume Munar per 1-6, 7-6, 7-5.

I due tennisti romani, quindi, hanno chiuso una Final 8 perfetta, in cui hanno vinto tutti i loro singolari fino ad alzare il trofeo. A guidare gli azzurri a questo trionfo, ancora una volta, c’era Filippo Volandri, che stavolta ha ammesso di aver pianto per questo successo.

Le parole del capitano in conferenza stampa, riportate da Eurosport: E’ una sensazione incredibile. Sì, Lorenzo mi ha insegnato a dire “fantastico”, anche “incredibile”. E’ davvero una sensazione pazzesca. Abbiamo vinto tre Coppe Davis, ma questa è completamente diversa, davanti al nostro pubblico, nel nostro Paese. Da parte mia, non ho pianto per le prime due, ma ho pianto per questa perché significa molto per me. Devo solo dire grazie a questi ragazzi. Sono incredibili, per l’impegno. Questo trofeo incredibile. Sono così orgoglioso. Dobbiamo tutti essere orgogliosi di questi ragazzi”.

Ci sono molte persone dietro di noi che ci spingono – continua Volandri, che ci aiutano a fare il nostro lavoro, soprattutto gli allenatori che lavorano con loro ogni singolo giorno. Io faccio la mia parte. Dall’altra parte, è totalmente diverso essere un giocatore o un capitano. Le responsabilità sono completamente diverse. Qui ho la responsabilità prima di tutto verso questi ragazzi, poi verso la nazione. Lavoro per la Federazione che ha creduto in me già dieci anni fa. Sì, qualcosa di totalmente diverso. Sono stato un giocatore. Forse sono stato un buon giocatore, ma non paragonabile a questi ragazzi”.

Il capitano conclude: “Cosa fa la differenza? Come ha detto Matteo, è la connessione tra tutti. Abbiamo una grande connessione. Abbiamo grandi giocatori. Alcuni giocatori, come Darderi, numero 26 del mondo, non sono qui. Meritano tutti di far parte della squadra. Io posso portare solo cinque giocatori. Comunque penso solo a questi ragazzi che hanno fatto ancora una volta qualcosa di incredibile”.

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