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Colesterolo: un nuovo farmaco contro quello cattivo

Arrivano dati incoraggianti per enlicitide decanoato, un nuovo inibitore orale di Pcsk9 sviluppato da MSD per la riduzione del colesterolo LDL (“colesterolo cattivo”). Il farmaco, da assumere una volta al giorno, ha mostrato nei trial clinici di fase 3 una riduzione significativa dei livelli di colesterolo LDL in adulti con malattia cardiovascolare aterosclerotica o ipercolesterolemia familiare eterozigote. I risultati sono stati presentati alle Scientific Sessions 2025 della American Heart Association (AHA), in corso a New Orleans.

Secondo quanto riferito da MSD, enlicitide rappresenta una molecola di nuova generazione, progettata per offrire un’efficacia paragonabile a quella degli anticorpi monoclonali, ma in forma orale. Il farmaco, spiega l’azienda, ha “il potenziale per diventare il primo inibitore orale di Pcsk9 approvato, progettato per ridurre il C-LDL con un profilo di sicurezza simile al placebo” e potrebbe “colmare bisogni terapeutici ancora insoddisfatti nell’ambito dell’aterosclerosi”, una delle principali cause della crescente epidemia cardiovascolare.

Enlicitide ha mostrato riduzioni statisticamente significative e clinicamente rilevanti del colesterolo LDL, con un profilo di sicurezza paragonabile al placebo,” spiega Gaetano De Ferrari, direttore Cardiologia dell’Università di Torino, ospedale Molinette. “Questo evidenzia il potenziale rivoluzionario del primo inibitore orale di Pcsk9. Nonostante le terapie disponibili, come le statine e gli inibitori iniettivi di Pcsk9, molti pazienti non riescono ancora a raggiungere i livelli ideali di colesterolo LDL.

Per Alberico Luigi Catapano, presidente della Società Italiana per lo Studio dell’Aterosclerosi (SISA), “enlicitide rappresenta un approccio innovativo alla terapia ipolipemizzante, essendo il primo macropeptide orale capace di offrire l’efficacia e la specificità degli anticorpi monoclonali anti-Pcsk9 in una semplice compressa. Attraverso il blocco dell’interazione tra Pcsk9 e il recettore LDL, aumenta la capacità del fegato di rimuovere le LDL dal sangue, riducendo in modo importante e clinicamente rilevante i livelli di colesterolo LDL.

Catapano sottolinea inoltre come il farmaco potrebbe rappresentare una svolta terapeutica per i pazienti con ipercolesterolemia familiare eterozigote, una popolazione ad alto rischio di eventi cardiovascolari precoci che spesso non raggiunge i target lipidici raccomandati.

In Italia gli eventi cardiovascolari sono circa 230-240 mila ogni anno, oltre 600 al giorno,” ricorda Pasquale Perrone Filardi, presidente della Società Italiana di Cardiologia (SIC). “Livelli elevati di colesterolo sono una causa diretta di infarti e ictus, ma la consapevolezza resta ancora insufficiente. Dobbiamo intervenire precocemente e con strumenti efficaci. Enlicitide, grazie alla sua formulazione orale e al suo profilo di efficacia, potrebbe migliorare gli esiti clinici per milioni di persone, contribuendo a modificare l’evoluzione naturale dell’aterosclerosi.

Con i risultati presentati a New Orleans, enlicitide si candida dunque a diventare una nuova frontiera nella gestione del colesterolo LDL, combinando innovazione, praticità e potenziale impatto globale sulla prevenzione cardiovascolare.

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