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Cremonini: Stadi? Per quest’anno andrò avanti, poi ho un obiettivo

Cesare Cremonini continua a macinare successi, dal suo ultimo album ai suoi live. Il cantautore bolognese ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, in cui si è raccontato a tutto tondo. Fra i vari argomenti, l’artista ha parlato dei concerti negli stadi e dei progetti per il futuro.

Cosa si fa dopo aver riempito gli stadi: “Io ho comprato un sassofono, sto imparando a suonarlo, è una mano tesa verso le persone, rappresenta il piccolo, il suono e il calore dell’essere umano. Oggi c’è la convinzione che suonare in uno stadio dia uno status di credibilità. Per me è la cosa più antica che si possa dire, oltre a togliere l’identità al pubblico che diventa boato, massa, business”.

Se con gli stadi ha chiuso: “Ancora per quest’anno andrò avanti. Ho un obiettivo: portare la musica pop rock italiana negli spazi che hanno ospitato i grandi della storia del rock. Poi ritornerò con piacere nei più intimi Palasport”.

Qual sogno insegue: “Il mio sogno è e sarà sempre lo stesso: di tenere insieme, raccontare una storia che unisce diversi artisti ed epoche per parlare a un pubblico che vorrei unito sotto uno stesso cielo. Nel prossimo album, forse non da solo, magari con uno come Lucio Corsi, proverò a recuperare la musica popolare del Derby di Milano. Gaber, Jannacci, Fo, Cochi e Renato hanno ritratto l’Italia attraverso l’ironia, una delle mosse di karate per sconfiggere la disperazione”.

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