Taylor Swift – The Life of a Showgirl: il ritorno della regina del pop
Tra amore, ironia e sperimentazione

“La vita è più frizzante”, ha commentato Taylor Swift quando il fidanzato, il campione dei Kansas City Chiefs Travis Kelce, ha descritto il suono del suo dodicesimo album. Ed effettivamente, The Life of a Showgirl lo è — ma, come sempre accade con la cantautrice americana, dietro l’apparenza luminosa si nascondono colpi di scena, sfumature malinconiche e una sorprendente libertà creativa.
Dopo aver chiuso trionfalmente l’Eras Tour, il più grande spettacolo musicale della storia, e infranto altri record, Swift sembra voler superare sé stessa ancora una volta. Con The Life of a Showgirl, in uscita nel 2025, si concede la libertà di osare, realizzando uno dei dischi più sperimentali della sua carriera.
Tra pop-rock e funk, un viaggio senza etichette
Sul piano sonoro, Swift spazia come non mai: dal pop-rock intriso di Stevie Nicks in Opalite, al mix tra Folklore e Reputation in Honey, dove organi Hammond distorti, beat spezzati e pianoforti in cascata creano un’atmosfera sospesa e ipnotica. E poi arriva Wood, un brano funk alla Jackson 5, pieno di doppi sensi e carica sensuale — probabilmente il pezzo più audace della sua discografia.
Anche i testi oscillano tra la gioia dell’amore ritrovato e la ferocia di chi sa ancora colpire con la penna, passando dal romanticismo puro alla disillusione ironica.
Il ritorno di Max Martin e Shellback
Il disco segna anche il ritorno dei produttori svedesi Max Martin e Shellback, con cui Swift non collaborava dal 2017, ai tempi di Reputation. Se allora raccontava la rinascita dopo un periodo di “cancellazione” pubblica e personale, oggi l’artista è una donna che non deve più difendersi, ma solo raccontarsi — con eleganza e un pizzico di autoironia.
Prima dell’uscita, alcune testate avevano insinuato che Swift non sarebbe stata in grado di scrivere canzoni interessanti sulla felicità con Kelce, dopo anni di tormenti amorosi. Ma l’apertura del disco, The Fate of Ophelia, spazza via ogni dubbio.
In questo brano poetico e cinematografico, Swift ringrazia la vita per non aver condiviso il destino tragico dell’eroina shakespeariana. Con voce leggera e strumentazione ariosa, canta:
“È rinchiuso nella mia memoria / e solo tu hai la chiave / non affogo più, né mi inganno / tutto perché sei venuto a prendermi.”
Una dichiarazione di salvezza e rinascita che richiama i fasti di Folklore e The Tortured Poets Department, ma con la freschezza di un disco più snello — solo 12 brani perfettamente cesellati.
Tra Hollywood e confessione
Tra i momenti più alti del disco spicca Elizabeth Taylor, una ballata orchestrale magnifica in cui Swift traccia un parallelo tra la diva di Hollywood e la propria vita sotto i riflettori. Evoca “la vista di Portofino” e il leggendario Plaza Athénée, dove Taylor e Richard Burton vissero la loro storia d’amore scandalosa. Il pianoforte maestoso, che ricorda le musiche di Succession, accompagna versi pungenti come:
“Sei solo calda quanto il tuo ultimo successo, baby.”
Ironia, provocazione e cuore
Chi si aspetta il pop scintillante di 1989 resterà spiazzato da CANCELLED!, un brano grunge e cupo con cui Swift difende le sue amiche famose finite nel mirino dei media. Invece Ruin the Friendship riporta alle origini: una ballata acustica dolce e malinconica, che racconta un amore mai nato.
Ma è Actually Romantic il pezzo che farà più discutere. Da settimane al centro delle speculazioni dei fan, sembra — secondo molti — un velato affondo contro Charli XCX, che nel 2024 aveva accennato a tensioni legate alla breve relazione di Swift con Matty Healy dei The 1975. Con versi come
“Come un chihuahua che abbaia da una minuscola borsa / ecco quanto fa male”
Swift torna al sarcasmo tagliente di Reputation e alla leggerezza di Lover, regalando una delle canzoni più orecchiabili e divisive del disco.
Un nuovo capitolo nella leggenda di Taylor Swift
Con The Life of a Showgirl, Taylor Swift non si limita a raccontare la felicità, ma la trasforma in arte: un album brillante, ironico, sperimentale, dove convivono il glamour di Hollywood, l’intimità della confessione e la potenza della rinascita.
È un disco che conferma — se mai ce ne fosse bisogno — che Taylor Swift è ancora la narratrice più influente della musica contemporanea, capace di reinventarsi a ogni passo, sempre fedele a una sola cosa: la sua verità.




