ATP Finals, Binaghi conferma Torino. Ma il futuro è rischio
Il presidente federale ha confermato la sede, ma per il futuro c'è un problema

Il tennis italiano sta vivendo la sua epoca d’oro. I trionfi di Jannik Sinner guidano un movimento che non ha mai avuto così tanti giocatori di alto livello contemporaneamente. Anche per questo negli ultimi anni le ATP Finals sono approdate nel nostro Paese, a Torino, dove l’anno scorso è stato proprio il numero uno del mondo a trionfare davanti al pubblico di casa. Ieri, in conferenza stampa, il presidente della FederTennis Angelo Binaghi ha confermato il capoluogo piemontese come sede anche per il 2026, parlando anche dei problemi politici intorno alla vicenda.
La conferma della sede: “La notizia, sebbene non sia completamente soddisfacente per il sindaco Lo Russo, è che sono stato autorizzato dalle Atp a dire che, se rimangono in Italia, anche nel 2026 le Nitto Atp Finals si disputeranno a Torino”.
L’ombra dei problemi: “E’ un momento incredibile per tutti gli italiani, per me un po’ meno. Ci sono una serie di problemi che è quasi normale accadano, di cui è giusto che io mi faccia carico. Speriamo di risolverli velocemente, in modo tale da poter continuare a far sognare gli italiani anche nel medio lungo periodo. Da parte nostra c’è disponibilità per tenerle in Italia, cosa che non è banale. Poi affronteremo tutti gli altri problemi”.
Non si sta godendo appieno il momento: “Ce la metteremo tutta. Si parla di problemi amministrativi che noi dobbiamo affrontare per cercare di dare continuità a questo meraviglioso periodo del tennis italiano. Vogliamo continuare a far sognare gli italiani, però i problemi non li ha solo Sinner in campo, nel nostro piccolo ogni tanto anche noi ne dobbiamo affrontare. Dispiace che questo sia successo nel momento più bello della storia del tennis italiano. Voi ve lo state godendo, io un po’ meno”.
Il presidente, infatti, ha fatto riferimento al Decreto Sport, che prevede l’occupazione politica delle ATP Finals, fino a oggi gestite autonomamente dalla FederTennis. Questo prevede la creazione di un nuovo Comitato a maggioranza istituzionale e la condivisione con la partecipata pubblica Sport e Salute della gestione di contratti e appalti. Anche perché l’evento genera decine di milioni a ogni edizione. Questo però non sarebbe compatibile con gli accordi tra FederTennis e ATP. Tanto che lo stesso Binaghi ha già paventato la possibilità di fare un passo indietro.