Cinema

Massimo Ghini: Sono stato marginalizzato da un certo cinema

L'attore ha raccontato di essere stato messo in ombra da una parte del nostro cinema

Massimo Ghini si è raccontato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. L’attore, che sarà tra i protagonisti di Nel tepore del ballo, nuovo film di Pupi Avati, ha parlato di come sia stato messo ai margini da un certo cinema, soprattutto dopo aver preso parte ai cinepanettoni.

Marginalizzato da tempo: “Sì, marginalizzato da un certo cinema, ma ci convivo da tutta la vita, se fosse dipeso da alcuni critici e da certi autori vivrei sotto un ponte. Evidentemente, ho un talento che mi tiene in piedi”.

Le critiche: “Col mio fisico da ex pallanuotista, fisicamente davo fastidio a una certa sinistra, non rappresentavo I dolori del giovane Werther. All’interno di un sistema di circoletti ero visto come una specie di bellone da strapazzo. Qual era la mia colpa?”.

Zeffirelli diceva che non aveva la faccia da cinema: “Diceva che dovevo fare teatro. (…) Ma ho girato 121 film e non ho mai vinto un David di Donatello, ho avuto solo una candidatura da adulto per Muccino. Ora sono un fuori quota, ho un’esperienza tale che chi se ne frega. La mia forza, lo so che per i 100 autori è una bestemmia, è il pubblico”.

 

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