Cinema

Venezia 82, Sorrentino spiega da cosa è nato La Grazia

Il regista è tornato in concorso alla Mostra di Venezia con il suo nuovo film

Ieri, nella giornata d’apertura dell’82esima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, è toccato subito a Paolo Sorrentino. Il regista napoletano è tornato in concorso al Lido con il suo ultimo film, La Grazia, che ha come protagonista Toni Servillo. In conferenza stampa, Sorrentino ha spiegato il significato della sua ultima fatica cinematografica.

L’origine del film: “Il film nasce da uno spunto di cronaca, un fatto vero letto anni fa. Il regista ha proseguito: “Credo che la grazia sia un grandissimo strumento narrativo (…) è un atteggiamento riguardo il mondo e la vita. Il presidente della Repubblica che racconto è una persona innamorata della moglie e della figlia, ma anche del diritto. Questo sentimento c’è nel nostro presidente della Repubblica ma latita nei politici. Volevo che incarnasse una visione “alta” della politica”.

Il centro del film: “Un film sull’amore. Non solo l’amore immediato che riguarda la storia, ma anche l’amore in senso più ampio, per moglie, figlia e anche per le istituzioni, per il diritto e per un modo di fare politica che è sempre purtroppo più inattuale che era legato all’esercizio del dubbio e della responsabilità”.

Il dubbio e gli uomini di potere: “L’esercizio del dubbio è una delle qualità poco frequentate in politica. La degenerazione del dubbio nella prima Repubblica si chiamava immobilismo. Ma su temi come concedere una grazia a un omicida o firmare una legge sull’eutanasia l’esercizio del dubbio dovrebbe essere una conditio sine qua non. Oggi assistiamo troppo spesso a uomini di potere che esercitano delle certezze. Solo che una volta quelle certezze erano supportate da ideologie. Oggi sono più che altro strampalate”.

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